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Pablo Neruda, come oggi 120 anni fa nasceva, un poeta, anzi…il poeta.

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di Patrizia Orofino

120 anni fa, nasceva in Cile, Pablo Neruda, all’anagrafe: Ricardo Eliécer Neftalí Reyes Basoalto, poeta, politico e scrittore cileno, considerato il più grande poeta del ventesimo secolo. Uomo colto e progressista, il suo ruolo di senatore per il partito comunista cileno, vissuta a cavallo tra il 1945 ed il 1948 quando a causa di un discorso tenuto al senato cileno, prese le distanze da un terribile fatto di repressione di minatori in sciopero arrestati e portati in campi di concentramento, di cui disapprovava il modo estremista del governo. Con il suo chiaro: Yo accuso, io accuso Neruda incrinò il rapporto politico e diplomatico ricoperto fino a quel momento e fu costretto a partire all’estero per qualche anno. Tralasciando la figura istituzionale, vogliamo ricordare la figura di un insigne poeta che, fece sognare intere generazioni. Il suo rapporto con l’Italia cominciò col trasferimento a Capri nel 1949, a causa del suo esilio, lì scrisse una delle sue opere più celeberrime :I versi del capitano. Era un genio Neruda, della scrittura poetica, i suoi versi immortali resteranno intrise di passione, amore e talento di un poeta sud americano unico. Vinse il premio nobel nel 1967 per la letteratura. Morì nel settembre del 1973 a Santiago del Cile. Ascoltiamo una delle sue poesie più significative. Se saprai starmi vicino.