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Osservatorio, Vega: ultimi dati sui decessi sul lavoro.

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di Patrizia Orofino

L’indagine a cura della Vega, Osservatorio per la sicurezza e l’ambiente, ha riportato dati preoccuparti sulle morti in ambito lavorativo nel nostro paese, fino a dicembre 2024. Lo scenario, è grave, da nord a sud le morti e gli incidenti invalidanti sul posto di lavoro non accennano a diminuire. Vediamo concretamente i dati: in 12 mesi sono state 1.090 le vittime sul lavoro nel nostro Paese contro i 1.041 decessi di fine dicembre del 2023. Stiamo parlando dunque di 49 vite spezzate in più nel 2024 (+4,7%)”. – “Si tratta di dati sui quali è indispensabile riflettere per invertire la rotta – sottolinea Rossato Presidente dell’Osservatorio Vega – perché dietro a molte di queste morti ci sono probabilmente le infide ombre del precariato, lacune nell’organizzazione del lavoro nelle aziende e carenze nella formazione dei lavoratori”.
Lo scenario drammatico ed inquietante di una questione che, scotta! Diamo un’occhiata regione per regione, comprendendo meglio di cosa stiamo parlando:
Dicembre 2024, i dati a fine anno riportano un’incidenza del +25% in più rispetto alla media nazionale (Im=Indice incidenza medio, pari a 34,1 morti sul lavoro ogni milione di lavoratori), le regioni rosse sono: Basilicata, Valle d’Aosta, Umbria, Trentino-Alto Adige, Campania, Sardegna e Sicilia. In zona arancione: Molise, Calabria, Emilia-Romagna e Puglia. In zona gialla: Abruzzo, Liguria, Lazio, Toscana, Lombardia, Piemonte e Friuli-Venezia Giulia. In zona bianca: Veneto e Marche.
LE VITTIME PER GENERE E NAZIONALITÀ: gli stranieri sono più esposti, 86 DONNE E 227, mentre il settore edilizio resta sempre il più colpito per incidenza di morti sul lavoro, sono infatti sono 156; segue Trasporti e Magazzinaggio (111), dalle Attività Manifatturiere (101) e dal Commercio (58).
Le donne che hanno perso la vita in occasione di lavoro tra gennaio e la fine di dicembre 2024 sono 52, mentre 34 hanno perso la vita in itinere, cioè nel percorso casa-lavoro.
Gli stranieri deceduti in occasione di lavoro sono 176, mentre sono 51 quelli deceduti a causa di un infortunio in itinere. Le Vittime denunciano?
L’Osservatorio Vega riporta che: le denunce di infortunio totali delle lavoratrici da gennaio a dicembre 2024 sono 211.135, quelle dei colleghi uomini 378.436.
Le denunce di infortunio in occasione di lavoro (esclusi dunque gli infortuni in itinere) sono 490.725 a fine dicembre 2024: 163.747 le donne e 326.978 gli uomini.
Le denunce di infortunio in occasione di lavoro degli italiani sono 388.876, mentre degli stranieri sono 101.849.
La fascia di età più colpita in occasione di lavoro e in itinere è quella che va dai 45 ai 54 anni con 130.010 denunce (il 22,1% del totale). Gli incidenti sul lavoro in Italia restano una piaga tragica che, riguarda vite di lavoratori perse a cui ancora nonostante le leggi sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, non riesce ad arrestarsi.

1.090 MORTI SUL LAVORO IN ITALIA DA GENNAIO A DICEMBRE 2024.
49 DECESSI IN PIÙ DEL 2023 (+4,7%). E A CRESCERE SONO SOPRATTUTTO GLI INFORTUNI MORTALI IN ITINERE.
I LAVORATORI STRANIERI CONTINUANO AD AVERE UN RISCHIO DI MORTE QUASI TRIPLO RISPETTO AGLI ITALIANI.
IL SETTORE DELLE COSTRUZIONI RIMANE QUELLO CON IL MAGGIOR NUMERO DI VITTIME: SONO 156.
LE REGIONI IN CUI È PIÙ PERICOLOSO LAVORARE SONO BASILICATA, VALLE D’AOSTA, UMBRIA, TRENTINO-ALTO ADIGE, CAMPANIA, SARDEGNA E SICILIA.
VENETO E MARCHE A FINE 2024 SONO LE REGIONI PIÙ SICURE, CON LE INCIDENZE DI MORTALITÀ PIÙ BASSE DI TUTTA LA PENISOLA.

specchietto sui dati delle morti sul lavoro, sviluppato da Vega, Osservatorio sicurezza e ambiente.