AGI – Notte di fuoco sulla striscia di Gaza con decine di attacchi compiuti dalle forze israeliane che hanno comunicato di aver colpito nove residenze appartenenti a comandanti di alto livello di Hamas, “utilizzate come infrastrutture terroristiche” e anche “per immagazzinare armi”.
Tra gli obiettivi colpiti, la Difesa israeliana indica le residenze del comandante del battaglione Beit Hanoun, della compagnia Beit Hanoun, della compagnia nel battaglione Sabara nella città di Gaza e del comandante di una compagnia del battaglione Shati. I raid israeliani hanno inoltre colpito centrato una infrastruttura militare utilizzata per il comando e il controllo e installata nella casa del responsabile dell’intelligence militare di Hamas a Shejaiya.
Le forze armate israeliane hanno colpito, inoltre, un tunnel utilizzato da Hamas che si trovava nei pressi di un asilo e di una moschea. Lo riferisce il profilo Twitter delle Israel Defence Forces, il quale sottolinea che la sede del tunnel “prova ancora una volta come l’organizzazione terroristica Hamas collochi deliberatamente il suo materiale militare in mezzo alla popolazione civile”.
Le forze armate israeliane hanno ribadito che “prendono quante più misure precauzionali possibile per ridurre i possibili danni ai civili durante le sue attività militari”.
Sirene di allarme per l’arrivo di razzi sono suonate nella città israeliana di Kerem Shalom, nei pressi della frontiera con Gaza, dopo tre ore di tregua. Lo riferisce il Times of Israel.
Il premier israeliano, Banjamin Netanyahu, ha avvertito che l’operazione militare “richiederà ancora del tempo”, e assicura di avere il “sostegno degli Usa e internazionale“.
Nella giornata di domenica sono stati almeno 42 i palestinesi uccisi, tra cui 8 minorenni, e una famiglia di 15 persone è stata sterminata dai bombardamenti. In totale le vittime palestinesi sono 192, tra cui 58 minorenni, mentre sono 10 le persone morte in Israele per la pioggia di razzi. Sono 12 i palestinesi morti negli scontri con i soldati in Cisgiordania.
Papa Francesco ha espresso “profonda preoccupazione”, mettendo l’accento sulla inaccettabilità della morte di innocenti, soprattutto se bambini. “Davvero pensiamo di costruire la pace distruggendo l’altro?”, si è chiesto il pontefice, esortando la comunità internazionale a bloccare questo “crescendo di odio e violenza che costituisce una grave ferita alla fraternità, difficile da rimarginare se non si apre al dialogo.
È stata convocata per martedì una riunione dei ministri degli Esteri dell’Ue, a cui il capo della Farnesina, Luigi Di Maio, ha chiesto una posizione “chiara e unitaria”.
L’esercito ha ammesso che Israele ha subito la maggiore mole di attacchi con razzi, circa 3.000 da lunedì, più di quanto avvenne durante l’escalation del 2019 e durante la guerra del 2006 con Hezbollah in Libano. I militari hanno rivendicato di aver colpito le case di diversi comandanti di Hamas e hanno accusato il movimento islamista di usare civili come scudi umani, collocandoli nei pressi delle infrastrutture militari.
Colpita anche l’abitazione del capo dell’ufficio politico di Hamas a Gaza, Yahya Sinwar, e di suo fratello, Muhammads Sinwar, a Khan Yunis. L’esercito israeliano ha “colpito più di 1.000 obiettivi a Gaza, compresi mezzi sotterranei”, dando un “duro colpo ad Hamas” ma non ancora definitivo, ha sottolineato Netanyahu dopo una riunione del gabinetto di sicurezza del governo, aggiungendo che sono state “abbattute le torri del terrore”, riferendosi ai grattacieli distrutti negli attacchi aerei.
Le Nazioni Unite, l’Egitto e il Qatar starebbero negoziando una breve tregua per permettere a Gaza di rifornirsi del carburante, necessario a non rimanere senza elettricità al più tardi da domani.
A Sheikh Jarrah, il quartiere di Gerusalemme Est degli scontri che hanno innescato la nuova crisi, un’auto si è scagliata contro le forze di sicurezza israeliane, causando sette feriti, mentre è continuata quasi senza sosta la pioggia di razzi (fino a 40 al minuto) contro il Sud di Israele, comprese le località alle porte del deserto del Negev.
Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, aprendo la riunione straordinaria del Consiglio di sicurezza, ha avvertito che la crisi destabilizza l’intera regione e ha assicurato l’impegno per un cessate il fuoco immediato, dicendosi “profondamente turbato” dall’attacco israeliano contro il palazzo dove avevano sede media internazionali a Gaza.
L’Egitto ha anticipato la riapertura del valico di Rafah, prevista per oggi, per aiutare a curare i feriti, che sono più di 1.200. Le compagnie straniere hanno cancellato tutti i voli su Tel Aviv almeno fino a martedì e le compagnie israeliane stanno organizzando voli per recuperare i connazionali rimasti bloccati all’estero.
Source: agi