Il capo dell’agenzia spaziale americana ha presentato i risultati dello studio sugli oggetti volanti non identificati e si è detto nondimeno convinto ci sia vita nell’universo
AGI – L’atteso studio del team di scienziati che per conto della Nasa ha studiato il fenomeno dei segnali extraterrestri non ha trovato prove che i cosiddetti ‘Ufo’, gli oggetti volanti non identificati, abbiano origine extraterrestre. Ma l’amministratore dell’agenzia spaziale americana, Bill Nelson, ha dichiarato: “Se mi chiedete se esiste vita nell’universo, la mia risposta è sì”.
La Nasa ha commissionato nel 2022 a un gruppo di esperti una ricerca per fornire all’agenzia e quelle di altri dipartimenti del governo americano indicazioni su come raccogliere e analizzare nel modo migliore i dati raccolti. L’obiettivo resta sempre quello di dare un senso agli avvistamenti, sempre più numerosi, e trovare un’origine e, se possibile, una traccia aliena.
“Dal sensazionalismo alla scienza”
Su un punto la Nasa è stata chiara: verrà seguito il principio della “trasparenza”. “Noi – ha confermato Nelson – vogliamo fare tutto in modo trasparente, e cercare di passare dal sensazionalismo alla scienza”. Dallo studio, ha aggiunto, emerge soprattutto un dato: “c’è ancora molto da imparare”.
“Fatemi essere chiaro – ha sottolineato – lo studio della Nasa non ha trovato prove che gli oggetti volanti identificati abbiano un’origine extraterrestre ma noi non sappiamo che cosa siano”. Il team di scienziati non ha sciolto l’enigma degli extraterrestri, ma ha fornito raccomandazioni alla Nasa su come muoversi da ora in avanti. Una delle cose da fare è direzionare l’osservazione dei satelliti terrestri in modo da raccogliere nuove prove. Mancano una serie di misurazioni parallele e dati di fondo per cominciare a creare un quadro più complesso.
Intanto, hanno indicato gli esperti, la Nasa potrebbe cominciare a rimuovere lo stigma che accompagna ogni studio legato agli extraterrestri, visto come tema buono per visionari e complottisti. Per questo servirà la collaborazione di tutti, dall’aviazione civile a quella militare, compreso il Pentagono. E accogliere le segnalazioni con meno scetticismo. Ma al momento, ha ricordato Nelson, siamo ancora nel campo delle ipotesi.
Quando gli è stato chiesto cosa pensasse delle testimonianze di chi, anche appartenente al Pentagono, ha parlato di presenze aliene e di resti extraterrestri raccolti negli Stati Uniti e tenuti nascosti, Nelson ha citato un vecchio programma tv e risposto: “Mostratemi le prove”. E quelle, per ora, non sembrano esserci.
Di Massimo Basile