Conversazione con Massud BARZANI, a cura di Marco Ansaldo
«Noi curdi abbiamo diritto all’indipendenza, come ogni altro popolo nel mondo. Ma conosciamo la situazione internazionale e sappiamo che non è possibile ottenere tutto ciò che semplicemente si vuole. C’è differenza fra la speranza e la capacità di essere realisti. E, al momento, vivere in autonomia all’interno di un Iraq federale, è la nostra proposta realista». Massud Barzani è un uomo schietto e un leader guerriero. Lo è nell’abbigliamento – quasi mai si separa dal turbante rosso e dalla caratteristica divisa dei curdi – e nell’eloquio. Barzani si esprime con frasi brevi, tipiche di chi dice esattamente quello che pensa. Il capo del Partito democratico del Kurdistan (Pdk) appare per molti aspetti diverso dal suo storico antagonista curdo, poi alleato nella guerra contro Saddam Hussein, Jalal Talabani. Il leader dell’Unione patriottica del Kurdistan (Upk) con cui per anni ha diviso la non facile gestione del Nord Iraq, vestito sempre in giacca e cravatta, è uomo che sa sedurre gli interlocutori occidentali e come un buon diplomatico evitare i termini spiacevoli. Barzani no. Figlio di Mustafa, il leader politico che guidò la rivolta interna contro il regime prima di essere abbandonato dagli Usa e morirvi in miseria, è adorato dalla sua gente che ne apprezza la spontaneità tribale e gli obiettivi più conservatori rispetto ai cugini-rivali dell’Upk, tradizionalmente vicini alle formazioni socialdemocratiche occidentali. E adesso Barzani, dopo la disfatta di Saddam maturata questa volta con il pieno sostegno di Washington, spiega senza indugi come i curdi sono pronti a scrivere forse la prima pagina positiva della loro lunga travagliata storia.
LIMES Lo scorso autunno, mentre la guerra era già alle porte, Pdk e Upk si riunirono per la prima volta dopo anni nel loro parlamento varando la bozza di una nuova costituzione. Dentro c’era tutto: capitale, bandiera, esercito comune, elezioni. Quanto ha inciso la vostra alleanza politica e militare in un conflitto che alla fine vi ha visto dalla parte dei vincitori?
BARZANI La nostra politica è stata sempre questa.
Pubblicato in: LA GUERRA CONTINUA