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Quando si confonde il sovranismo con i bisogni della gente. Riprendiamoci l’Italia

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Di Carmelo Finocchiaro

I dotti della sinistra intellettuale non si sono resi conto che, da anni, hanno rotto qualsiasi rapporto con il  popolo italiano.

Non sono stati interpreti delle esigenze della gente in veritá, in nome del pareggio di bilancio, esigendo, il cosiddetto “austero e freddo rigore istituzionale”.

Scelte che hanno distrutto il rapporto con il popolo.

È stato meglio soddisfare l’austera Bruxelles che lenire le pene quotidiane delle famiglie italiane e delle imprese che fallivano?

Ciniche soluzioni di chi ci ha governato.

Magari hanno anche giustificato guai peggiori senza valutare che il sistema economico crollava e il fisco “usuraio” faceva fallire migliaia di imprese e metteva alla fame milioni di famiglie.

Un Paese che ha visto passare le peggiori leggi fiscali e filobancarie.

Oggi la gente ha votato le forze che promettono il sovranismo, il NO agli immigrati, il tanto agognato riscatto.

Sono convinto che il cuore degli italiani non è propenso al sovranismo ed alla xenofobia. Non appartengono alla nostra cultura e alla nostra grande civiltà.

Questo estremismo appartiene a fasce minoritarie e marginali degli italiani, amplificato da un uso pericoloso dei social e dal proliferare dalle fakenews.

Emerge fra la gente solo l’esigenza di essere popolo rispettato e di difendere il proprio orgoglio.
Tutti noi siamo stati mortificati da anni di tecnocrazia comunitaria, europea insensibile e filotedesca, senza una seria politica internazionale (anche se oggi l’unica affidabile è proprio la tedesca Merkel).

Un’Europa vergognosamente assente ieri a Genova. Perché allora dovrei sentirmi ancora Europeo?

Mi sento invece ancora più italiano e sicuramente più europeo. Un Europeo che vuole una entità confederale fatta di istituzioni politiche condivise.

Questa casta politica comunitaria è fallita. Adesso serve l’Europa degli europei, rispettosa delle identità nazionali, che credono nel bene comune di tutti i membri.

Ritornando all’argomento, dico che il sovranismo, termine certamente disprezzabile e non giustificabile se riconducibile al razzismo, per gli italiani è solo e soltanto “voglia di riscatto” dalle umiliazioni avute da un sistema dove fare quadrare i bilanci imposti dall’unione europea è stato piú importante che risolvere le sofferenze del proprio popolo.

Per i Governi precedenti coincideva con il prendersi le medagliette dai poteri forti europei: hanno giocato sullo spread del debito nazionale, per ricattarci, insieme ai mercati finanziari dominati dalle lobby.

Ora è il tempo del rinnovamento. Chi non si renderà conto che il nostro popolo vuole che il suo Paese e la sua gente siano trattati con dignitá, non avrà nessuna speranza di essere il reale cambiamento che l’Italia chiede a gran voce.

Mai giustificare razzismo e xenofobia, ma permettere ad un popolo di riprendersi orgoglio, amor proprio, dignitá e senso di appartenenza è un diritto che la politica oggi come domani deve dare al popolo italiano, cambiando tutto ciò che fino ad oggi è stato ostacolo ed errore.