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Netanyahu, ostaggi liberi solo se controlliamo il Filadelfia

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Netanyahu è stato incalzato durante la sua conferenza stampa in lingua inglese sul corridoio di Filadelfia, chiedendogli perché avesse aspettato sette mesi per entrare nel tratto di confine tra Egitto e Gaza, se è così fondanmentale come lo presenta oggi.
Il premier replica affermando che era fondamentale anche distruggere Hamas, cosa che quest’ultimo sta facendo attraverso una strategia che ha preso avvio concentrandosi sulla Striscia di Gaza settentrionale.
Netanyahu prosegue sottolineando che la strategia è stata approvata dai vertici politici e militari. Una strategia che ha visto le IDF iniziare nel nord di Gaza prima di dirigersi verso sud, ha portato le IDF a uccidere 20.000 militanti di Hamas e i suoi comandanti di grado superiore e a prendere il controllo di Gaza City e dell’ospedale Shifa, che il gruppo terroristico aveva utilizzato come centro di comando centrale.
Netanyahu aggiunge che il suo piano fin dall’inizio era quello di entrare comunque a Rafah e nel corridoio di Filadelfia. “Ci è voluto un po’ di tempo, ma è stata una progressione di avanzamento militare a produrre il risultato. Ora ci siamo”, dichiara il premier. “Se ce ne andiamo, non torneremo più. Lo sapete. Lo sanno tutti qui”, afferma, spiegando la sua posizione contro il ritiro dal corridoio. “Tutti qui dentro sanno quale pressione ci verrà esercitata affinché non torniamo più”.(AGI)