Nel 1889 fece il giro del mondo in 72 giorni
Chi era Nelly Bly? Una Lonely Orphan Girl, come si firma nella sua prima lettera a un giornale (che l’assumerà qualche giorno dopo)? Una free American girl, come si definirà sempre, fiera della propria indipendenza di donna e di pensiero?
Elizabeth Cochran, alias Nelly Bly, nacque in Pennsylvania nel 1864. Fu una delle prime reporter della storia, pioniera del giornalismo sotto copertura, grande viaggiatrice, donna coraggiosa, sensibile alle battaglie contro ogni tipo di oppressione, generosa e indipendente.
Fin da bambina, Nelly sentiva che, come donna, avrebbe dovuto cavarsela solo con le proprie forze. Non voleva che la sua felicità e realizzazione personale dipendessero da un uomo o dal matrimonio.
In quegli anni la sua posizione appariva decisamente stravagante. Per molti, Nelly Bly era un oggetto spaventoso, una miccia da disinnescare, un fiume da irregimentare. Ci provarono, tutta la vita, senza riuscirci.
La sua carriera iniziò nel 1885 come reporter del Pittsburgh Dispatch. In una delle sue prime inchieste si infiltrò tra le operaie delle fabbriche di Pittsburgh per denunciare le dure condizioni di vita delle donne lavoratrici. Poco dopo, viaggiò attraverso il Messico con la madre come chaperon, ma fu costretta a rientrare in fretta e furia negli Stati Uniti per aver usato toni troppo accesi contro il governo messicano.
Nel 1887, il salto nel buio: Nelly si trasferisce a New York e bussa alla porta di Joseph Pulitzer, direttore del prestigioso New York World. Ad appena 23 anni, Nelly ha il coraggio di proporre inchieste scomode e rischiose, che nessuno dei suoi colleghi maschi osa pensare.
L’idea più pazza? Farsi passare, appunto, per matta e finire internata nel sanatorio femminile dell’isola newyorkese di Blackwell (oggi isola Roosevelt). Ne riemerse 10 giorni più tardi per raccontare, con la sua penna infuocata, l’inferno di quella struttura e delle sue “ospiti”.
Fun fact: all’internamento di Nelly Bly si ispira il personaggio della reporter Lana in American Horror Story Asylum.
Con quella penna Nelly voleva cambiare il mondo, non solo guadagnarsi da vivere: voleva lottare per la causa giusta. Ma voleva anche avvicinare il mondo ai suoi lettori, come fece tra il 1889 e il 1890 sfidando Phileas Fogg, protagonista del celeberrimo romanzo di Verne.
Il giro del mondo in 72 giorni
Nel novembre 1889 Nelly salpò da New York con l’obiettivo di completare il giro del mondo in meno di 80 giorni. Prima di partire, aveva scelto accuratamente cosa mettere in valigia:
«[…] due cappelli da viaggio, tre velette, un paio di pantofole, un servizio completo di articoli da toeletta, un calamaio, penne, matite e carta copiativa, spille, ago e filo, una vestaglia, una giacca sportiva da tennis, una piccola lampada e una tazza, vari cambi di biancheria, una bella scelta di fazzoletti, ruches e, assolutamente irrinunciabile, un vasetto di crema idratante».
Ad Amiens, in Francia, conosce Jules Verne in persona e con lui brinda alla buona riuscita dell’impresa. Percorre l’Italia: a Brindisi si imbarca sul piroscafo Victoria fino all’isola di Ceylon, con soste a Port Said e Aden nello Yemen. Di lì approda a Hong Kong, Malesia e Singapore. L’ultima tappa prima di fare rotta per San Francisco è il Giappone: un paese che la strega completamente.
Nonostante il mal di mare, i ritardi burocratici e i malumori passeggeri, Nelly Bly sbarca in America 72 giorni dopo la sua partenza. Ha vinto la sua sfida contro il romanzo di Verne ed è ormai una celebrità nazionale.
Ecco come la disegnatrice Wendy MacNaughton immagina la valigia che la Bly portò con sé per il viaggio intorno al mondo.
Nelly Bly: manager e corrispondente di guerra
A 27 anni Nelly Bly è all’apice della sua carriera, una parabola da cui deve per forza ridiscendere. È per lei l’inizio di una nuova vita: nonostante la sua avversità al matrimonio, sposa un attempato magnate dell’industria. Al suo fianco e dopo la morte del marito, diventa una stimata manager, ruolo impensabile per l’epoca.
Purtroppo i venti cambiano (è un vento lei stessa). Uno stretto collaboratore della Bly sottrae alla compagnia cifre da capogiro, lasciandola piena di debiti e invischiata in sfibranti battaglie legali.
Ma anche stavolta è la penna a salvarla: allo scoppio della prima guerra mondiale nel 1914, Nelly Bly si trova a Vienna. Diventerà la prima cronista di guerra dal fronte orientale, assistendo di persona agli orrori del conflitto. Rientrerà negli Stati Uniti solo nel 1919.
Dove nasce il vento, il libro di Nicola Attadio
La storia di questa donna pirotecnica e libera da ogni schema è raccontata magistralmente da Nicola Attadio nel libro Dove nasce il vento. Vita di Nelly Bly. Non è un caso che questa grintosa biografia approdi sugli scaffali in un periodo in cui tanto si discute di modelli femminili indipendenti.
Pensiamo solo al successo di libri come Storie della buonanotte per bambine ribelli. Quella di Nelly Bly è una storia che ogni bambina dovrebbe conoscere: un modello aspirazionale nobile e altissimo. Una donna che non aveva bisogno di rinnegare la propria femminilità per essere al pari degli uomini, che non ci stava a essere confinata a un rassicurante quadretto domestico, ma aspirava alla piena realizzazione dei propri talenti.
Il valore aggiunto del libro di Attadio è l’accurata ricostruzione del quadro storico, la storia di figure e vicende che si intrecciano con la vita di Nelly Bly. Così dal testo emerge un ritratto più ampio, quello di un’epoca in cui donne come Nelly lottavano per far sentire la propria voce, mentre il mondo cambiava a un ritmo sempre più veloce.
Nicola Attadio vive e lavora a Roma. Da anni si occupa di comunicazione, in particolare di libri e cultura. È autore della trasmissione “Vite che non sono la tua” su Radio 3.
Da quando mi sono imbattuta per la prima volta nella storia di Nelly, anche la mia vita è cambiata. Perché le storie hanno questo potere: cambiano il modo in cui guardiamo il mondo. D’ora in poi, Nelly sarà in ogni mia scelta, in ogni mia paura, in quei momenti in cui mi sento scissa tra coraggio e sicurezza.
Tra i due, è sempre il coraggio che devi mettere in valigia.
Fonte: https://www.viaggiascrittori.com/nelly-bly-dove-nasce-il-vento/