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“Nel giorno dell’omicidio di Navalny, l’Ambasciata Russa in Italia ha pensato bene di attaccare una parlamentare italiana, l’onorevole Quartapelle, rea di fare il proprio lavoro. Il diavolo si nasconde sempre nei particolari: Lia Quartapelle, a cui va la nostra solidarietà, è tra i pochi Dem (insieme a Marianna Madia) che si è sottratta coi voti in Parlamento alla ‘nouvelle vague’ schleiniana di tepidezza verso gli aiuti militari all’Ucraina. Non è casualità, dunque, la scelta di un attacco a freddo in un giorno simile, ma un segnale preciso. Che meriterebbe due repliche precise: una reazione di tutte le forze politiche (ma a destra in queste ore si sprecano i distinguo, i silenzi e i balbettii sul regime putiniano) e un pronunciamento del Presidente della Camera a tutela delle prorogative di una deputata. Perché il Parlamento italiano è figlio di una lotta di libertà, come quella che ha portato Navalny al sacrificio”. Lo scrive sui social il senatore Enrico Borghi, capogruppo di Italia viva al Senato. (AGI)
