E’ stato inaugurato questa mattina, malgrado la pioggia battente, il ‘Giardino di Alì’, voluto dall’amministrazione comunale di Crotone affinché rimanesse un ricordo indelebile delle 94 vittime provocate dal naufragio di migranti, avvenuto esattamente un anno fa, nella notte tra il 25 e il 26 febbraio, davanti alla spiaggia di Steccato di Cutro. Nel giardino, infatti, sono stati piantumati 94 alberi, uno per ogni migrante morto. Ubicato all’ingresso della città, a simboleggiare il senso di accoglienza dei crotonesi, il giardino è lungo 250 metri e largo 9. Vi sono stati piantati alberi di tamerici, callistemon, feijoa e corbezzolo, mentre nelle prossime settimane sarà realizzato il prato.
“Sono stati giorni durissimi quelli successivi al 26 febbraio dell’anno scorso – ha detto il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce – ma i calabresi, i crotonesi hanno dato prova di una solidarietà e di una umanità straordinaria. Il giardino è bellissimo, abbiamo voluto dedicarlo ad Alì, un bambino che era rimasto uno dei pochi senza nome ma era solo identificato con la sigla KR16M0. A lui abbiamo pensato per realizzare un luogo che simboleggia, attraverso gli alberi che abbiamo piantato, la rinascita della cita”.
All’inaugurazione ha partecipato anche il prefetto di Crotone, Franca Ferraro. “Io ho vissuto il terremoto de L’Aquila – ha detto – e so cosa significa ricordare. Ricordare è importantissimo ed è bello poterlo fare con questa idea meravigliosa. Qui tutti coloro che hanno un pensiero triste, un problema, che si sentono soli e abbandonati possono trovare un minimo di conforto. Qui si potranno ricordare anche i tanti che soffrono nel resto di Europa perché lì ci sono altri bambini, giovani, donne ragazzi che continuano a soffrire. È lodevole quello che voi, il territorio, la Calabria, voi tutti avete fatto con l’accoglienza dei migranti. Questa è una terra accogliente fatta di persone che si preoccupano di chi gli sta a fianco a prescindere da etnia, cultura, colore”. (AGI)
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