Arte, storia, tradizione e fede sotto l’albero a Città di Castello. In mostra 180 opere, in rappresentanza di 70 maestri artigiani presepisti e associazioni provenienti da tutta Italia e dall’estero con le migliori scuole del settore, alla XXIII edizione della Mostra Internazionale di arte presepiale, in programma fino al 6 gennaio 2025 nella cripta della basilica cattedrale, 500 metri quadrati di storia plurisecolare che custodiscono i corpi dei patroni Florido e Amanzio, insieme alle reliquie di san Crescenziano (III sec.). Dal Veneto alla Sicilia passando per l’Umbria, le Marche, il Lazio e tutte le altre regioni italiane, mettono in mostra i loro gioielli ispirati alla natività secondo il rigore di una tradizione plurisecolare con messaggi però originali e riferimenti alla vita di ogni giorno senza dubbio originali. C’è il presepe dedicato ai Muri nel mondo, realizzato da Paolo Durante, raffinato artista campano da sempre presente alla rassegna tifernate, attraverso il quale ha voluto rappresentare “alcuni dei 77 muri eretti sui confini per evitare l’ingresso di uomini, donne e bambini più sfortunati che sfuggono alle guerre e spesso dalla miseria: la natività ai piedi di quei muri rappresenta la speranza di pace e fratellanza”. E poi ancora il presepe “L’indifferenza”, ideato da Elio Oddi, dell’associazione italiana di arte presepiale, “Segui la Cometa” di Monteprandone (Ascoli Piceno): “Ho voluto riportare questo problema di drammatica attualità, in un presepe storico di duemila anni fa mostrando quello che Gesù stesso aveva stigmatizzato, quel passare oltre senza fermarsi come aveva evidenziato nella parabola del buon samaritano, infatti i personaggi, presi dalle loro cose, nemmeno si accorgono o ignorano ciò che è accaduto nella grotta”. Sempre dell’associazione marchigiana un’altra opera contemporanea, “Sarà l’ultimo Natale” di Giovanni Rosati, maestro e docente dell’associazione stessa, ispirato al tema dell’inquinamento ambientale con un “Giuseppe” di oggi che tiene in braccio “Maria” sopra un ponte a Venezia dove sotto scorre acqua putrida, con sacchi di plastica e barche alla deriva. La luce della natività però anche in questo caso rappresenta la speranza di un mondo pulito ed un ambiente da tutelare”. Quella che sarà inaugurata è la 23esima edizione è una delle prime rassegne in Italia per numero di espositori, presepi e scuole artistiche-artigianali rappresentate. Il visitatore può effettuare un inedito giro d’Italia e non solo, attraverso le opere d’autore realizzate dai più grandi maestri-artigiani eredi delle migliori scuole nazionali. All’interno della XXIII edizione sono esposti inoltre 40 diorami chiusi e presepi aperti, opere dei più grandi maestri italiani del presepio. E ancora, raccolte private ed artisti provenienti dalla Toscana e dalla Campania, la collezione Bonechi: una sezione sarà dedicata a pittori tifernati, che sul tema onoreranno la rassegna con la loro presenza. Numerosi sono poi i nuovi ingressi, citandone uno per tutti, gli artisti del presepe italiano provenienti dal Veneto. (AGI)