“Avinu Malkeinu” è il nuovo brano della star del ‘fischio’ Elena Somarè, in uscita il prossimo 15 dicembre. L’artista ha sdoganato un genere fino a metà del secolo scorso riservato solo agli uomini e tuttora vietato alle donne in alcuni paesi, portando, questa particolare voce, ai più alti livelli interpretativi. Nel Medioevo, infatti, le donne che fischiavano venivano tacciate di essere delle streghe. In seguito fischiare è rimasto uno stigma di volgarità pubblicamente condannato. Il divieto di fischiare persiste ancora oggi in molte culture locali ed Elena Somaré è la prima donna ad aver tenuto un concerto di questo tipo nel mondo arabo, dove il fischio femminile è tuttora considerato “Haram”, indecente. L’artista ha esplorato nei suoi dischi il repertorio tradizionale napoletano e gli standard del Sud America fino ad arrivare a inediti e a brani, arrangiati per lei dal compositore svedese Mats Hedberg, della fine degli anni Sessanta e dei primi Settanta che vanno dai King Crimson a Brian Eno in un lavoro, in cui hanno collaborato: Morgan Agren, l’ultimo batterista di Frank Zappa la cantante jazz Ada Montellanico, il pianista Gianluca Massetti e l’arpista paraguaiano Lincoln Almada. Nota è anche la sua collaborazione con il suo fischio melodico alla colonna sonora dei film “Loro 2” di Paolo Sorrentino, “Euforia” di Valeria Golino e “Lei mi parla ancora” di Pupi Avati.
“Avinu MAlkeinu” è una preghiera tradizionale ebraica eseguita con il fischio melodico: una richiesta di perdono in un mondo costellato di guerre e un inno alla pace per il nuovo anno. Il brano è un Padre Nostro ebraico, simile al Padre Nostro cristiano, che veniva cantato nei campi di concentramento: eseguito con il fischio, la nostra voce più ancestrale ed universale, diventa una preghiera di tutti, senza barriere linguistiche, di genere o di discriminazione. Con la sua voce priva di parole Elena Somaré, racconta la necessità collettiva di pace, perdono e comprensione reciproca, sottolineando che, nonostante le avversità, la speranza e il desiderio di un mondo migliore possono persistere attraverso la potenza della musica. Con Elena Somarè hanno collaborato: Mats Hedberg (chitarra classica, EBow, campionatore), Lincoln Almada (arpa paraguaiana), Gianluca Massetti (tastiere), Morgan Ågren (batteria e percussioni), Filippo De Laura (violoncelli & Root Tar Violin), Bernhard Wöstheinrich (Sounddesign e campionatore). Il brano è stato arrangiato da Mats Hedberg.
“Ho deciso di incidere Avinu Malkeinu e di pubblicarlo in questi giorni – ha detto all’AGI l’artista – sulla spinta delle terribili notizie che ascoltiamo ogni giorno, a partire dallo shock del massacro, un vero e proprio Pogrom, avvenuto in Israele il 7 ottobre scorso e poi dalle migliaia di vittime innocenti nella striscia di Gaza. Questo è uno dei momenti più drammatici della storia degli ultimi anni. Prima una pandemia, poi la guerra in Ucraina e infine la guerra in Medio Oriente. E non se ne vede uscita. È dunque il momento di tornare alla spiritualità ed al grande insegnamento iniziale di tutte le religioni, che sostanzialmente è l’amore per il prossimo e il rispetto per l’essere umano. Per questo ho scelto Avinu Malkeinu che è un Padre Nostro. Una richiesta di ascolto, di perdono e di pace. Una preghiera al Padre che è propria di tutte le religioni monoteiste. E l’ho fatto coinvolgendo grandi musicisti di tutto il mondo che hanno aderito proprio per il messaggio universale. Dalla Svezia all’Olanda alla Germania fino agli Stati Uniti. La musica è un potentissimo mezzo per parlare all’anima e il fischio, la nostra voce più ancestrale ed universale, perché priva di parole e di sesso, credo possa ricordarci che tutti abbiamo un’anima comune”. La cantante aveva già suonato “Avinu Malkeinu” per un concerto fatto a Tel Aviv all’Ambasciata italiana. “Per me – prosegue – è una delle più belle preghiere ebraiche e il suo significato, in questo momento, è importantissimo”. Elena Somaré artista multimediale, è una delle rarissime e più note interpreti, sul piano internazionale, nel campo della musica per fischio. Si è esibita in numerosi teatri, festival e luoghi prestigiosi in tutto il mondo e ha portato questa particolare forma di espressione ai più alti livelli interpretativi, liberandola dal pregiudizio che la confinava alla pura esibizione virtuosistica. Nel metodo da lei scritto. L’arte del fischio vengono trattate le tecniche di base di questa forma espressiva con esercizi per la respirazione, abbellimenti, fioriture e ritmica e con alcuni brani esemplificativi utili per iniziare a interpretare in modo personale la musica fischiata”. (AGI)