Riflessivi e introspettivi pur restando sufficientemente “giocherelloni”. Sono così Roberto Angelini e Pier Cortese nel loro nuovo lavoro che si intitola “Ero”, album che si inserisce nel progetto Discoverland, uscito il 20 settembre. E’ il terzo album della serie: il primo usci nel 2012, il secondo nel 2016. E per questa nuova “creatura” il duo ha messo al lavoro anche l’amico di una vita: Niccolò Fabi. “Ero” è un concept album interamente composto da canzoni inedite. Un lavoro di otto brani, frutto della creatività di Cortese e Angelini ma anche della collaborazione di Leo Pari, amico e sostenitore di Discoverland fin dall’inizio. Fabi è penna, musicista e voce nei brani “Gange”, “Terza Età”, e “Karmatango”. Su YouTube c’è il videoclip di “Terza età”, il primo singolo estratto dal disco girato in studio durante la registrazione del disco da Emiliana Aligeri e Simone Cecchetti, che, nella sua autenticità, rivela l’amicizia e la profonda stima che lega i tre artisti da oltre vent’anni. “Ero” si presenta come la sintesi di un percorso attraverso culture e visioni differenti, esperienze in studio e dal vivo, i cui i due artisti esprimono i pensieri di fronte allo scorrere del tempo, pretesto per un confronto con quello che siamo e quello che diventeremo. Il karma, la reincarnazione, le molteplici prospettive dell’esistenza: una celebrazione del presente evocativa e piena di meraviglia, nell’accettazione della continua evoluzione dell’essere umano e della natura, con la consapevolezza che il movimento e il cambiamento sono inevitabili e che, nonostante le nostre fragilità, possiamo trovare sempre rifugio nell’amore. In questo progetto, Pier Cortese e Roberto Angelini sembrano dunque più introspettivi, riflessivi, narratori. E’ una fase della vostra vita? “Ci siamo semplicemente messi alla prova – racconta Angelini – cercando di realizzare un concept album sulla vita. Sicuramente il viaggio che abbiamo fatto tutti e tre in India lo scorso dicembre ci ha ispirato una serie di riflessioni, ma siamo sempre noi, i soliti c…”. Che contaminazioni ci sono in Ero? Siamo in acustico? Elettronico? Suoni la lap steel, uno dei pochi in Italia a farlo? ”Con Pier ci impegniamo da sempre a stupirci a vicenda. Ognuno di noi – aggiunge il cantautore – porta il frutto delle proprie ricerche musicali, che siano acustiche o elettriche, non fa differenza.
In questo disco c’è sia la lap steel che la pedal steel.
Quello che cerchiamo di fare è costringerci a non seguire nell’arrangiamento delle canzoni un percorso canonico.
E poi ti devo dire la verità: ho conosciuto tanti suonatori di lap steel in giro per l’Italia. Fortunatamente si sta diffondendo e ho la malsana idea, un giorno, di creare un’orchestra di sole lap steel!”.
Entriamo in dettaglio di Ero, testi e musiche sono firmate da entrambi. Fra i pezzi ce ne è uno che sentite particolarmente vostro? “Il percorso di scrittura con Discoverland è, per me, un’esperienza affascinante, diversa da come affronto normalmente la composizione.
Di solito – spiega ancora Angelini – tendo a essere solo e isolato, mentre con Pier, Leo Pari e Niccolò è stato un lavoro corale, anche divertente. Molte idee provenivano dall’universo del Cortese, e poi ci sono state discussioni infinite anche solo per una parola. Sono orgoglioso di ‘La terza età’, perché secondo me abbiamo toccato un tema delicato e poco trattato. Sono affezionato a ‘Karmatango’ per un giro di chitarra che avevo nel cassetto da anni”.
La musica di oggi, dei giovani di adesso: come giudichi i rapper, l’attuale cantautorato e allargando oltreoceano, contributi come quello di Post Malone, Taylor Swift? “Ogni generazione ha la sua musica – commenta Angelini – perché i ragazzi devono trovare artisti che riflettano la loro contemporaneità.
Togliendosi il ‘cappotto del borbottone’ che ha già vissuto varie generazioni, c’è sempre e sempre ci sarà, come c’è sempre stata, della buona musica e della musica fatta male. Evviva Fulminacci, evviva Calcutta, evviva Post Malone. Non mi arriva la musica di Taylor Swift, ma faccio il tifo per lei, visto il suo engagement contro Trump, e perché l’industria musicale ha bisogno di donne toste come lei”.
E la veicolazione della musica attraverso i social?
” “Offrono tantissime opportunità. Paradossalmente – spiega – possono essere più democratici di quando, nella mia epoca, dovevi piacere a qualcuno di ‘importante’ per fare un disco.
Ma, come ogni mezzo che la tecnologia mette a disposizione, cambiando le nostre abitudini e le nostre vite, possono essere usati estremamente male”. E a proposito di “Terza età”, come ti vedi in futuro? “Vorrei vedermi curioso e appassionato – conclude – Mettere a disposizione l’esperienza per aiutare i giovani e, al contempo, nutrirmi del loro entusiasmo.
Cosa chiedo per il mio futuro e per quello delle persone che amo? La salute. Il nuovo album fa parte di un progetto lontano: “Pier ed io – spiega il musicista – abbiamo dato vita a questo progetto più di 15 anni fa, durante un festival. L’idea di Pier era quella di cambiare la prospettiva di alcune canzoni famose, utilizzando i nostri suoni per dar loro una nuova identità. Abbiamo così realizzato i primi due dischi, caratterizzati dalla destrutturazione di canzoni famose, con l’obiettivo di creare un rapporto attivo con il pubblico, costretto a riconoscere nei nostri folli mash-up citazioni e canzoni”. E ora tocca ad “Ero”: “E’ la title track del disco – aggiunge – ed è un brano che parla di reincarnazione. È passato, presente e futuro.
La domanda che ci siamo fatti è se ci sia vita dopo quella terrena. Il pensiero di essere collegati con la natura, con il mondo animale, non necessariamente dal punto di vista spirituale, ma forse più attraverso un legame empatico, una connessione tra gli esseri viventi”. Il disco vede molti contributi, e spicca la collaborazione con Niccolò Fabi: in realtà siete tutti e tre l’uno per l’altro. Voi avete collaborato e prodotto, Tradizione e Tradimento, notissimo album di Nic. Insomma, lavorate insieme da sempre. E vi accompagnate nei concerti. Non solo, fra i musicisti di “Ero” c’e’ anche un certo Gabriele Angelini ….verrà in tour con voi? “Io e Niccolò ci conosciamo da una vita: abbiamo collaborato e condiviso palchi per anni – dice l’artista –
Il progetto Discoverland ha fatto sì che Niccolò si innamorasse del suono mio e di Pier, dando il via a una collaborazione ancora più assidua, sia nella produzione del disco che nei suoi tour.
La cosa divertente è che per la prima volta ci scambiamo i ruoli. Se per anni io e Pier siamo stati al servizio delle canzoni di Nic, in questo caso, sia nel disco che nei concerti, Niccolò sarà il nostro musicista… e che onore! Gabriele, mio figlio, ha partecipato alla sessione ‘primordiale’. Molte sue idee musicali sono rimaste: per me è una cosa bella ed emozionante. Mi ritrovo un bel talento in casa che comincia a suonare meglio di me.
Ma il ragazzo deve finire il liceo, e quindi no, niente tour per questa volta”. (AGI)