Muore a Firenze, a 71 anni, Benvenuto Cellini. Passato da una corte all’altra, da Firenze a Roma, da Napoli a Parigi, la grandezza di Cellini emerge nelle opere di oreficeria e di cesello. Tra queste, la famosa “Saliera di Francesco I”, rubata dal Museo delle Belle arti di Vienna nel 2003 e ritrovata nel 2006. Cellini, nel 1558, inizia a dettare al proprio garzone la “Vita di Benvenuto Cellini scritta da lui medesimo”, un’autobiografia, che rappresenta perfettamente, nell’esasperato egocentrismo del protagonista, il conflitto tra virtù e fortuna, uno dei temi caratteristici della cultura rinascimentale. La “Vita” è un testo molto significativo, anche perché offre un affresco delle società italiana e francese del tempo.
Fonte: Rai Cultura