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Mostre: a Cabras una rassegna sul mondo etrusco e tardo nuragico

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“Il nostro impegno – ha riarcato il presidente della Fondazione Mont’e Prama, Anthony Muroni – prosegue nel segno delle collaborazioni con altre importanti realtà museali e con professionisti della Cultura di altissimo livello. La presenza oggi a Firenze dell’assessora Portas conferma la grande attenzione della Regione Sardegna verso i suoi beni culturali e verso l’archeologia. Dopo la mostra realizzata con la Fondazione Nivola, quella che prenderà il via a ottobre ci vede impegnati con realtà di primo piano a livello nazionale. Siamo onorati del fatto che un professionista del calibro di Paolo Giulierini abbia accettato la direzione scientifica di questo progetto che rappresenta uno dei nostri principali obiettivi per il 2025”.
“Con questa mostra – ha spiegato Paolo Giulierini, direttore scientifico della mostra – non vogliamo solo parlare dell’incontro di due civiltà. Desideriamo rappresentare come la cultura etrusca e quella nuragica si esprimono di fronte agli stessi temi: tra i tanti la morte, la rappresentazione dell’antenato, l’idealizzazione dell’ideale eroico ma anche il rapporto con le risorse, l’ambiente, il mare. I giganti di Monte e Prama al centro del confronto diventano a buon titolo il paradigma dei linguaggi esteriori delle aristocrazie mediterranee”.
“Troppo spesso le antiche civiltà sono studiate e presentate come se fossero isolate e separate l’una dall’altra – ha agagiunto Daniele Federico Maras, direttore del MAN di Firenze – quando invece la storia non ha confini e le società sono legate indissolubilmente tra loro, oggi come ieri. Per questo l’incontro tra le aristocrazie etrusche e quelle nuragiche è un tema fondamentale per comprendere i rapporti tra le civiltà del Mediterraneo. Una rete di rapporti umani, familiari, commerciali, sociali, che aveva articolazioni e velocità diverse corrispondenti ai livelli diversi della società. Infatti i rapporti tra le élites sono anche rapporti tra le persone della loro corte, come gli artigiani, artisti, tecnici, musicisti, e così via. Studiare questa storia specialmente nelle fasi più antiche per l’Etruria dell’età villanoviana e orientalizzante, offre quindi la possibilità di conoscere una società dinamica, multietnica e integrata, in cui la mobilità umana e i flussi di migrazione erano pane quotidiano per i centri del Mediterraneo”. Una grande mostra che indaghi i rapporti tra il mondo etrusco e quello tardo nuragico. L’evento è stato presentato a Firenze in occasione dell’edizione 2025 di tourismA, la fiera del turismo archeologico. Alla conferenza hanno partecipato l’assessora alla Cultura della Regione Sardegna, Ilaria Portas, il presidente della Fondazione Mont’e Prama Anthony Muroni, il direttore scientifico della mostra, l’etruscologo Paolo Giulierini, il direttore del Man di Firenze, Daniele Maras,il responsabile dell’Area Scientifica della Fondazione, Giorgio Murru, con il coordinamento del direttore di Archeologia Viva Piero Pruneti.
“Sono molto felice di vedere che esiste da parte dei visitatori tutto questo interesse per il nostro territorio che, fortunatamente non più conosciuto solo per la sua meravigliosa zona costiera – ha detto l’assessora regionale sarda alla Cultura Ilaria Portas – un perimetro importante certo, e un settore turistico che ci ha resi famosi ed eccellenza nel mondo. Ma adesso abbiamo necessità di dare respiro e notorietà anche alle zone più interne e a tutta la bellezza della storia veramente più antica che ci appartiene”.
“’Aristocrazie Nuragiche ed Etrusche nel mondo mediterraneo’, che la Fondazione Mont’e Prama ha inserito in calendario per l’anno in corso – dice ancora l’assessora – è un evento, dal respiro internazionale e si configura come uno dei progetti più importanti nel panorama dei Beni Culturali in Italia. Tratta un argomento che investe non solo la Sardegna e l’Etruria ma l’intero bacino del Mediterraneo occidentale tra il IX e il VII secolo a.C.; proprio i secoli in cui nasce e si sviluppa il fenomeno statuario di Mont’e Prama”. (AGI)