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Moldavia: voto cruciale, scelta tra futuro con Ue o Russia

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Oggi in Moldavia i cittadini sono chiamati alle urne per un doppio appuntamento decisivo per il futuro del Paese: le elezioni presidenziali e il referendum sull’adesione all’Ue per inserire l’obiettivo nella Costituzione nazionale. Una consultazione che interessa il Cremlino molto da vicino, quindi a rischio interferenza da parte della Russia, per cercare di arginare la sua perdita di influenza sul Paese.
Le elezioni presidenziali decideranno se la presidente Maia Sandu avrà un secondo mandato. Sandu, leader democratica e filo-occidentale, è la favorita, ma dovrà affrontare l’opposizione, tra cui Ilan Shor, un oligarca filo-russo supportato dal Cremlino, il cui blocco politico, Sor, tenta di rallentare l’integrazione europea della Moldova, promuovendo un ritorno all’influenza russa. Gli altri candidati in lizza sono in tutto 16, una cifra che non ha precedenti nella storia della Repubblica. Sandu, presidente in carica dal 2020, cercherà quindi la riconferma, ma a differenza delle scorse elezioni si candida da indipendente, con il supporto del Pas (Partito di Azione e Solidarietà). Essendo l’unica candidata pro-europea e anti-russa a godere di fama nazionale, Sandu dovrebbe accedere al ballottaggio senza grandi problemi. Più difficile invece pensare a una vittoria già al primo turno, considerando la situazione politica del Paese.
Infatti i candidati anti-Sandu sono numerosi e molto diversi tra loro, tutti pronti a contendersi l’elettorato euro-scettico e filo-russo. Tra loro c’è l’ex primo ministro Vlad Filat, che oltre all’esperienza politica vanta quella carceraria, per una condanna quadriennale per corruzione e abuso d’ufficio. Il deputato Vasile Bolea, è appoggiato dal più noto Ilian Shor, condannato a 15 anni. Irina Vlah, ex governatrice dell’auto-proclamata Repubblica di Gaugazia, è da sempre vicina alle istanze di Mosca. Alexandr Stoianoglu, ex Procuratore Generale della Moldavia, è accusato nel 2022 di concussione e abuso d’ufficio.
In questo momento, Stoianoglu sembra essere il più accreditato al secondo turno. Infatti, l’ex presidente e leader del Psrm (Partito Socialista della Repubblica Moldava) Igor Dodon, da cui ci si aspettava la candidatura diretta, ha deciso di fare un passo indietro cedendo il posto a Stoianoglu. Questo dovrebbe permettere al neocandidato di ottenere i voti dei socialisti, la seconda forza politica del Paese. Se così sarà, in fase di ballottaggio – in agenda per il 3 novembre – si riproporrà la sfida classica tra il Pas e Psrm, che negli ultimi anni, nelle figure di Sandu e Dodon, ha polarizzato la scena politica della Moldavia. (AGI)