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Moioli-Visintin e la favola a lieto fine dello snowboardcross misto

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AGI – Omar, bis olimpico, Michela, alla medaglia del riscatto. Omar Visintin e Michela Moioli, due storie diverse, due cammini olimpici diversi ma uniti e raggianti sul secondo gradino del podio dello snowboardcross misto dei Giochi olimpici di Pechino. Il 32enne di Merano e la 26enne di Alzano lombardo un po’ hanno fatto storia perché questo format di gara ha avuto il battesimo dalle montagne cinesi. Per l’Italia, undicesima medaglia, ma soprattutto una nuova medaglia uomo-donna dopo il favoloso, quasi leggendario, oro nel curling misto con Stefania Constantini ed Amos Mosaner.

In un paesaggio prettamente invernale, sotto una nevicata che ha reso più umane e gentili le aspre e severe montagne ai margini dell’immenso deserto del Gobi, i due boarder azzurri hanno surfato alla meraviglia, andando a cogliere un meritatissimo argento. L’oro sarebbe stato alla portata ma va sottolineato un aspetto prettamente tecnico. A scippare all’Italia il titolo olimpico sono stati gli Stati Uniti che nella seconda run – la prima da regolamento spetta all’uomo – ha schierato una “fior di donna”, la veterana Lindsey Jacobellis, 36 anni, alla quinta Olimpiade e pochi giorni fa vincitrice dell’oro individuale.

Va precisato che la campionessa a stelle e strisce ha avuto la meglio all’uscita di una delle ultime curve solo perché il tracciato favoriva la modalita’ ‘regular’, ovvero chi aveva il piede sinistro avanti sulla tavola, e non la ‘goofy’ (piede destro avanti). Ovviamente trucchi del mestiere ma che possono fare la differenza. Jacobellis ha trascinato all’oro anche il 40enne Nick Baumgartner, alla quarta partecipazione a cinque cerchi. 

Sul tracciato del ‘Genting Snow Park’ abbarbicato sopra il villaggio di Zhangjiakou, il cammino di Moioli e Visintin è stato abbastanza facile fino alla finale. Ai quarti la coppia bergamasca-altoatesina, lei 26 anni di Alzano Lombardo, lui 32 di Lagundo ed entrambi portacolori dell’Esercito, ha avuto la meglio della Germania e della Francia.

In semifinale gli italiani hanno avuto la meglio degli americani. Va sottolineato che Jacobellis ha surfato d’astuzia restando alle spalle della Moioli con una finalità ben precisa: capire le sue linee per poi trovare il punto adatto dove piazzare l’eventuale sorpasso decisivo. Nella sfida per le medaglie, Omar al termine di una prestazione tatticamente perfetta, con una partenza sicura e recuperando terreno sui tratti di scorrimento, ha lasciato solo quattro centesimi all’americano.

Moioli, alfiere della spedizione dell’Italia Team a Pechino 2022 e un po’ acciaccata (bocca e mento) dopo la caduta nella gara individuale, ha messo in campo tutta la voglia di riscatto dopo la sfortunata semifinale del singolo femminile, combattendo sul tecnico tracciato cinese e arrendendosi solamente alla Jacobellis.

Olimpiade molto buona ma purtroppo senza il lieto fine per l’altra coppia italiana (Italia 2) di Lorenzo Sommariva e Caterina Carpano che hanno concluso al quarto. Carpano, una delle promesse della tavola azzurra, a metà tracciato dopo essere risalita al terzo posto si è scontrata con la canadese Meryeta Odine. La prima a rialzarsi è stata la foglia d’acero che ha tagliato il traguardo con 23″20 dai vincitori.

A tracciare il bilancio della spedizione dello snowboard azzurro – rientrerà in Italia domani – il direttore sportivo, Cesare Pisoni che parla di “capolavoro per aver portato due squadre in finale” esprimendo poi “un pizzico di amaro in bocca” per la mancata vittoria. Poi Pisoni ha commentato il risultato: “Michela è stata l’unica atleta a salire sul podio a queste Olimpiadi da goofy, era più una pista da regular, l’obiettivo era due medaglie e due le abbiamo portate a casa”.

Source: agi


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