New York, 2 ottobre – La squadra dell’ONU che ha effettuato una visita al Nagorno-Karabakh ieri, per la prima volta in circa 30 anni, ha riportato che non ha riscontrato alcuna distruzione né raccolto testimonianze riguardanti violenze contro i civili dopo il cessate il fuoco. Questa informazione è stata resa nota da un portavoce delle Nazioni Unite.
L’obiettivo principale della missione, durata un giorno, era quello di valutare le necessità umanitarie nella regione, in particolare nell’ex enclave separatista armena che si è arresa dopo un’offensiva dell’Azerbaigian.
Il portavoce dell’ONU, Stéphane Dujarric, ha dichiarato: “Nelle parti della città visitate”, la squadra non ha “riscontrato alcun danno alle infrastrutture pubbliche civili, in particolare ospedali, scuole e abitazioni, o alle infrastrutture culturali e religiose.” Tuttavia, ha notato che “nessun negozio sembrava aperto.”
La squadra dell’ONU ha invece riferito di aver osservato delle “distruzioni” ad Aghdam, che fa parte dei territori riguadagnati nel 2020, e ha notato gli “sforzi di ricostruzione” condotti dall’Azerbaigian in quella zona.
Questi risultati della missione dell’ONU forniscono informazioni importanti sulla situazione attuale nella regione del Nagorno-Karabakh, che ha vissuto anni di conflitti e tensioni. La mancanza di distruzioni nelle parti della città visitate è un segnale positivo per il processo di stabilizzazione e ricostruzione in corso nella regione. Tuttavia, la chiusura dei negozi potrebbe indicare sfide economiche persistenti che richiedono ulteriori attenzioni e sforzi da parte della comunità internazionale.