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Milano: moglie Calabresi, Luigi al Famedio oggi rinasce

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“Io e la mia famiglia siamo veramente commossi ed emozionati, onorati per questo riconoscimento che pone Luigi Calabresi nel giusto posto, per quello che veramente era: un uomo giusto, di pace, del dialogo. Un uomo onesto. Ringrazio il Comune di Milano e tutti quelli che hanno voluto questa iscrizione in questo posto”. Con queste parole Gemma Capra, la moglie di Luigi Calabresi, commissario di Polizia assassinato nel 1972, commenta l’iscrizione al Famedio di Milano del marito. “Purtroppo, si sa che tutta la campagna di odio e violenza di quegli anni ha portato alla sua morte. Io sono molto contenta perché la sua figura è rinata e oggi è l’uomo che era”. “Commissario di polizia il suo assassinio è il terribile drammatico epilogo di una campagna ostile che gli attribuiva ingiustamente responsabilità nella morte dell’incolpevole anarchico Giuseppe Pinelli”, le parole della presidente del Consiglio comunale, Elena Buscemi, pronunciate durante la lettura della motivazione. Buscemi ha poi ricordato la formula impiegata dalla presidenza della Repubblica quando gli conferì la medaglia d’oro al merito civile alla memoria come vittima del terrorismo: “Calabresi è un esempio di virtù civiche e alto senso del dovere”. (AGI)

MIK/FLO