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Milano: 80 anni dopo il ricordo dei piccoli martiri di Gorla

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Nel giorno dell’ottantesimo anniversario della strage, Milano ricorda i piccoli martiri di Gorla del 20 ottobre 1944, quando un aereo alleato bombardò il quartiere di Gorla uccidendo 184 bambini della scuola elementare Francesco Crispi. Questa mattina, al monumento, da quest’anno diventato nazionale dopo il riconoscimento del ministero della Cultura e dove lunedì scorso è stato in visita il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, si sono riuniti cittadini e istituzioni, tra cui il sindaco di Milano Giuseppe Sala, la sottosegretaria all’Istruzione Paola Frassinetti, l’assessore di Regione Lombardia ai Sistemi Verdi e al Territorio Gianluca Comazzi e Yoon Nam, ufficiale di diplomazia pubblica del Consolato americano, che ha deposto una corona di fiori. “Noi stiamo rievocando una tragedia che ha colpito molto duramente la nostra città, una delle più importanti della nostra città – ha detto Sala – . Noi volevamo non semplicemente delle scuse da parte degli Stati Uniti ma il riconoscimento che non fu errore, ma molto di più. Oggi voglio ringraziare il rappresentante del consolato americano che è qui con noi, che ci porta la sua vicinanza sincera. E poi ringrazio il presidente Mattarella, una guida, una presenza, qualcuno in cui ci identifichiamo”. Per Sala “non dobbiamo dimenticare il dolore ma dobbiamo urlare che siamo per la pace anche quando sembra che tutto sia inutile, vedete quello che sta succedendo in Ucraina e in Medio Oriente. Non arrendiamoci e a chi ha fede dico non smettiamo di pregare. Noi milanesi non ci arrendiamo mai, crediamo nei valori costitutivi di questa città, nei suoi 27 secoli di storia e nella volontà di fare meglio”.“Oggi è una giornata importante – le parole di Frassinetti -. Quando il rumore della guerra interrompe l’apprendimento, le aule vengono violate dalla crudeltà, il dolore non conosce confini. Il bombardamento di questa scuola fu volontario. Per troppo tempo questa strage è stata dimenticata, adesso per fortuna abbiamo fatto sì che quel momento doloroso sia ricordato e diventi memoria. Questa settimana alla Camera dei deputati – ha proseguito – è stata presentata una proposta di legge che vuole istituire la data del 20 ottobre in tutte le scuole. Anche nel riconoscimento del monumento come nazionale da parte del ministero della Cultura sono state superate le divisioni politiche”. Per Comazzi “certe cose sono assurde, inspiegabili”. Ma oggi “vorrei ricordare il sindaco Antonio Greppi che rinunciò a 6 milioni di lire per mantenere la proprietà di questa piazza, al suo posto volevano costruire un cinema”. A concludere gli interventi Ugo Zamboni, presidente del comitato dei famigliari: “Vorrei ricordare i superstiti che ci hanno lasciato tempo fa. Sono stati portatori di testimonianze da loro vissute, ci hanno raccontato i fatti realmente accaduti quella tragica mattina. Il loro obiettivo era quello di fare vivere con le loro testimonianze quello che nessuno dovrebbe provare mai. Perché tutti i popoli dovrebbero vivere liberi e in pace”. Per tutta la giornata ci saranno eventi e iniziative in piazza. (AGI)
MIK/MLD