Questa mattina la Corte costituzionale albanese riesaminerà l’accordo concordato con l’Italia per l’apertura di due centri di accoglienza in territorio albanese per i migranti salvati in acque italiane. L’accordo, firmato dal primo ministro albanese Edi Rama e dalla premier italiana Giorgia Meloni lo scorso anno, è stato condannato dai partiti di opposizione di entrambi i Paesi e da gruppi di difesa dei diritti, oltre ad essere stato impugnato legalmente da parte della massima corte di Tirana.
“Questo accordo, che dovrebbe essere preventivamente autorizzato dal Presidente della Repubblica, va anche contro gli standard internazionali in materia di diritti dei migranti”, ha dichiarato in un comunicato una coalizione di partiti di opposizione in Albania.
L’opposizione di destra del Parlamento di Tirana ha anche denunciato il primo ministro Edi Rama per la presunta mancanza di trasparenza e consultazione sull’accordo, definendolo un “atto irresponsabile e pericoloso per la sicurezza nazionale”.
A dicembre, la Corte Costituzionale ha sospeso le procedure di ratifica dell’accordo nel Parlamento albanese, dove il partito di Rama detiene una solida maggioranza.
L’inizio della procedura giudiziaria è previsto per le ore 10:00 (09:00 GMT) e i giudici hanno tempo fino al 6 marzo per pronunciarsi, ma la loro decisione potrebbe essere emessa ben prima della scadenza “dato l’interesse di questo caso sia per l’Albania che per l’Italia”, hanno dichiarato fonti parlamentari albanesi. (AGI)
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