“È così grave l’applicazione della legge? Cosa ha fatto, dunque, di così grave il Tribunale di Bologna? Ha interrogato la Corte di giustizia sull’interpretazione del diritto europeo. Ha, cioè, posto un quesito sull’applicazione del diritto europeo attraverso una procedura di cooperazione attiva tra la giurisdizione nazionale e la Corte di giustizia per l’applicazione uniforme del diritto europeo in tutta l’Ue. Insomma, ha chiesto un parere”. Lo sottolinea la giunta distrettuale dell’Anm dell’Emilia-Romagna, a proposito dell’ordinanza del tribunale di Bologna, che ha disposto il rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia dell’Ue sulla applicazione del decreto legge sull’individuazione dei Paesi sicuri.
L’Anm ricorda anche che: “L’articolo 117 dell’attuale Costituzione sancisce che la potestà legislativa è esercitata dallo Stato nel rispetto della Costituzione, nonché dei vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario. L’articolo 267 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea prevede che ‘La Corte di giustizia dell’Unione europea è competente a pronunciarsi, in via pregiudiziale: […] b)sulla validità e l’interpretazione degli atti compiuti dalle istituzioni, dagli organi o dagli organismi dell’Unione. Quando una questione del genere è sollevata dinanzi ad un organo giurisdizionale di uno degli Stati membri, tale organo giurisdizionale può, qualora reputi necessaria per emanare la sua sentenza una decisione su questo punto, domandare alla Corte di pronunciarsi sulla questione”. (AGI)