È Cristian Maitan, sommelier trevigiano di 28 anni, il miglior sommelier d’Italia.
La finale del concorso dell’Associazione Italiana Sommelier si è tenuta a bordo di Msc World Europa a Genova a conclusione della 55/a Convention Nazionale di Ais. Maitan è stato premiato da Sandro Camilli, presidente di Ais, da Sabrina Schench, responsabile dell’Istituto Trento Doc e dal Miglior Sommelier d’Italia Ais 2022 Alessandro Nigro Imperiale. Secondo classificato Marco Casadei di Ais Romagna, al terzo posto del podio Massimo Tortora di Ais Toscana. I sommelier sono stati esaminati da una giuria tecnica composta dai vincitori delle precedenti edizioni e da un’altra giuria composta da giornalisti e referenti dell’area didattica di Ais.
Maitan è sommelier di Ais Veneto e lavora nel ristorante di famiglia a Ponte di Piave (Treviso). Nel 2018 ha vinto il titolo di Miglior Sommelier Ais Veneto.
“Un’emozione grandissima ottenere questo riconoscimento – ha detto Maitan – Un sogno che avevo fin dalle scuole superiori e che oggi si avvera. È stato un percorso lungo e impegnativo, ma senza dubbio ne è valsa la pena. La prova più difficile che ho dovuto affrontare? Quella con me stesso: ho imparato a perseverare e ad andare avanti con la grande passione che mi ha sempre accompagnato”.
“Il concorso che decreta il Miglior Sommelier d’Italia è uno degli appuntamenti principali della nostra associazione – afferma il presidente Camilli – che arriva a conclusione di una Convention più che mai ricca e partecipata. La finale di oggi è la conclusione di un percorso lungo e articolato, composto da tre preselezioni. I sommelier arrivati a questo punto sono veri e propri ambasciatori in giro per l’Italia e per il mondo di questo straordinario prodotto che è il vino”.
SOMMELIER AMBASCIATORI DEL MADE IN ITALY – “Raccontiamo un settore in continua espansione – ha detto il presidente dell’Associazione Italiana Sommelier Sandro Camilli – soltanto in questo primo semestre abbiamo iscritto 15mila nuovi ragazzi e ragazze ai nostri corsi per sommelier, un dato che dimostra il grande interesse nei confronti del mondo del vino e soprattutto l’importanza della formazione. Nelle strutture ricettive – ha proseguito – c’è forte carenza di personale di sala e di figure professionali qualificate proprio per diffondere, promuovere e valorizzare questo prezioso prodotto che è una colonna portante del settore agroalimentare della nostra economia. Il nostro obiettivo è quindi quello di formare appassionati per diffondere la cultura del vino nelle strutture ricettive in giro per il mondo. Il corso da sommelier è visto dai giovani proprio come una possibilità di occupazione futura”.
Fonte: ANSA