In Messico si intensifica la campagna elettorale per le presidenziali del 2 giugno, con un secondo dibattito tra candidati incentrato su economia, lotta alla povertà e alle disuguaglianze, ambiente e infrastrutture. Tra poche settimane 97 milioni di cittadini andranno alle urne per le elezioni più importanti della storia del paese in termini di numero, chiamati a scegliere deputati, senatori, sindaci, governatori e soprattutto il nuovo presidente. Il voto di inizio giugno si contraddistingue per un altro primato: due dei candidati più in vista alla successione al presidente uscente Andres Manuel Lopez Obrador sono donne. Al momento, in testa nei sondaggi col 49% delle intenzioni di voto c’è l’ex sindaca di Messico City, Claudia Sheinbaum, candidata del partito di sinistra al potere, il Movimento Rigenerazione Nazionale (Morena). Di fronte l’oppositrice dal pugno duro, Xochitl Galvez, sostenuta della coalizione PRI-PRD-PAN di centro-destra, accreditata del 32% delle preferenze. In terza posizione c’è il centrista Jorge Alvarez Maynez, del Movimento dei cittadini, fermo all’8%. Le tematiche del secondo dibattito televisivo di poche ore fa sono quelle in cui Sheinbaum si sente maggiormente a suo agio, facendosi del suo forte bilancio alla guida di Città del Messico e di quello del governo uscente del presidente ‘Amlo’. “L’occupazione è aumentata a Città del Messico. I salari sono in aumento e, per la prima volta, il tasso di povertà nel Paese è sceso sotto il 40%”, ha dichiarato con orgoglio la candidata di Morena. “47 milioni di messicani vivono in povertà. E ci vantiamo di questi risultati. Che vergogna. Cosa stai dicendo, Claudia?”, ha controbattuto Xochitl Galvez, ex senatrice di centro-destra sostenuta da tre partiti, il PRI, il PRD e il PAN. “Se andaste al mercato, vi accorgereste che il prezzo di una tortilla è passato da 14 a 22 pesos”, ha argomentato la candidata autoctona, imprenditrice, che porta avanti una campagna pesantemente anti-Obrador. Un dibattito caratterizzato da toni accesi, attacchi personali, accuse incrociate di menzogne e di corruzione, soprattutto tra le due rivali donne. Così Xochitl Galvez ha definito Morena di “narcopartito” e la sua esponente Sheinbaum di “narcocandidato”, denunciando “l’estorsione” subita dai produttori di avocado e di limoni, sotto la minaccia della criminalità organizzata. Xochitl Galvez ha poi assicurato che “è giunta l’ora della fine. Non si andrà più a braccetto con i delinquenti”, criticando il governo uscente per aver “abbandonato” i messicani.
Per Sheinbaum, l’unico “narcogoverno” del Messico è stato quello del presidente Felipe Calderon (destra), in carica dal 2006 al 2012, bollando a sua volta la rivale di “corrotta”. A farsi sentire quindi, è stata soprattutto la voce delle due candidate donne, con un continuo di attacchi duri. Come quando, parlando di infrastrutture, Galvez ha accusato Sheinbaum di essere responsabile del crollo della linea 12 della metropolitana a sud della capitale nel maggio 2021, in un incidente che causò 26 morti, imputato alla “mancata manutenzione”, motivo per cui se fosse lei a diventare presidente, il Messico “crollerebbe”, ha incalzato Galvez. La candidata di Morena ha deplorato “la strumentalizzazione politica di una tragedia, è incredibile”. In un contesto di crescita economica, tutti hanno espresso la volontà di proseguire o lanciare ex novo grandi progetti ed infrastrutture. Il centrista Jorge Alvarez Maynez, del Movimento dei Cittadini, ha sottolineato i “molti punti di forza” del Messico “per essere prospero nei prossimi anni, in particolare attraverso il trasferimento di alcuni investimenti dall’Asia al nord del Messico”. L’outsider, più misurato delle sue due avversarie, ha attaccato la candidata dell’opposizione più che quella del partito al potere. Infine Sheinbaum, scienziata di formazione, ha difeso i risultati ambientali del governo, mentre Galvez ha esibito un cartello, come ha fatto più volte durante il dibattito, con la scritta: “Claudia, bugiarda seriale”. Al precedente dibattito del 7 aprile, i tre candidati avevano affrontati altri temi scottanti quali la lotta alla corruzione, alla violenza contro le donne, la sanità e l’istruzione. Jorge Alvarez Maynez denunciò il fatto che “le campagne elettorali sono finanziate con denaro illegale, e purtroppo sono i messicani a pagare”, deplorando “livelli di corruzione senza precedenti” e un “programma di corruzione” da parte di Sheinbam. L’ex sindaca di Città del Messico si è invece complimentata per i 10 premi assegnati alla sua amministrazione, che si è contraddistinta, secondo lei, per “la sua trasparenza assoluta”. Il tema centrale del prossimo dibattito sarà la sicurezza, in una nazione in cui si registrano più di dieci femminicidi al giorno e un enorme tasso di criminalità contro le donne. Il fatto che due donne siano in testa nei sondaggi è un punto cruciale della campagna, che promette di dare a queste elezioni un carattere molto speciale. (AGI)