AGI – Comunicare e proteggersi: a queste servono le applicazioni in tempo di guerra. Messaggistica per dialogare e informarsi, sirene digitali per allerte antiaeree, app per tradurre o imparare una lingua straniera. Questa è l’Ucraina osservata attraverso il filtro dei download. Non solo un dato commerciale, ma uno spaccato di abitudini che racconta un frammento di conflitto.
Air Alarm (Повітряна тривога) è l’app che avverte i cittadini in caso di attacco aereo. Trasmette l’allerta agli utenti di una città o di un distretto, con un suono simile a quello delle sirene cittadine. Sviluppata da una società ucraina con il supporto del governo, è stata – secondo i dati preliminari raccolti da Sensor Tower per Agi – la più scaricata tra il 24 febbraio e il 20 marzo. Ha avuto circa un milione di download. Una cifra enorme se si considera che è stata lanciata il primo marzo, cinque giorni dopo l’invasione russa.
Se Air Alarm risponde all’esigenza di proteggersi, le altre due app più popolari riguardano la necessità di comunicare, sia in forma privata che per far circolare informazioni. Telegram ha avuto 771mila installazioni. Il servizio di messaggistica – che combina chat con gruppi aperti e chiusi – si è imposto, da subito, come il canale di riferimento, sia tra i cittadini che per le organizzazioni sostenute dal governo. A pochi download di distanza c’è Signal, app di messaggistica che pone grande attenzione sulla riservatezza degli utenti e sulla protezione dei loro dati: è stata scaricata 765mila volte.
La crescita di Signal è stata clamorosa. Nei venti giorni precedenti all’attacco (tra il 3 e il 23 febbraio) aveva registrato appena 63mila download. Nei venti successivi (dal 24 febbraio al 16 marzo) erano già stati 701mila, con un incremento del 1013%. Anche Telegram ha avuto un forte aumento (+70%, da 402mila a 684mila), ma partiva da una base più solida
. È fisiologico che un’app già molto utilizzata abbia tassi di crescita più bassi. Ma la corsa a Signal certifica la ricerca di comunicazioni più sicure, alternative a una piattaforma – nata in Russia – che non ha sempre brillato per trasparenza. Il conflitto ha quindi trasformato Signal: fino a poche settimane fa app di nicchia, dall’inizio della guerra è stata scaricata più volte di Facebook (settimo, con 459mila installazioni), TikTok (ottavo con 447mila) e WhatsApp (decimo con 427mila).
A completare la top 10 ci sono due giochi (Talking Ben the Dog e Fun Offline Games), un’app di effetti fotografici (Photo Lab Picture Editor & Art) e, al quinto posto, Action (Дія), un’applicazione ucraina per la gestione di documenti (dalle patenti alle carte d’identità) che fa capo al ministero per la Trasformazione digitale. Non è tra le prime dieci, ma dai dati di Sensor Tower emerge anche Starlink, l’app che permette di accedere a Internet attraverso la costellazione satellitare di Elon Musk: con appena 40 download, prima della guerra, in Ucraina era praticamente inesistente. Dal 24 febbraio al 16 marzo è stata scaricata 280 mila volte.
Con l’invasione russa è emersa anche un’altra esigenza: sono aumentati i download di app per tradurre o imparare una lingua straniera. Nei primi nove giorni di marzo i traduttori digitali sono stati scaricati 198mila volte, il 71% in più rispetto ai primi nove giorni di febbraio. E sono cresciute del 47% anche le applicazioni per l’apprendimento di una lingua. Chi rimane vuole comunicare il più possibile, con una platea più vasta possibile. E chi scappa deve superare non solo i confini ma anche le barriere linguistiche: tra le dieci app “linguistiche” più popolari, tre si concentrano sull’apprendimento dell’inglese e tre del polacco. La lingua più internazionale e quella della prima accoglienza oltreconfine. Comunicare per proteggersi.
Source: agi