Il progetto di legge d’urgenza per la ricostruzione di Mayotte, che sarà presentato domani al Consiglio dei Ministri, consentirà di derogare alle norme urbanistiche “per due anni”, ha appreso l’AFP da Matignon. Questo testo sarà integrato da un altro progetto di “legge-programma” per misure a più lungo termine, da elaborare nei prossimi tre mesi, per aiutare l’arcipelago d’oltremare a riprendersi dalle devastazioni causate dal ciclone Chido.
Il testo di domani mira a derogare “per due anni” alle norme che regolano l’urbanistica e gli appalti pubblici, per facilitare la ricostruzione di scuole, infrastrutture e abitazioni. Nel caso delle scuole, lo Stato potrà “sostituirsi” agli enti locali per tre anni, fino al 31 dicembre 2027. Il disegno di legge prevede anche la creazione di un ente pubblico, sul modello di quello istituito per la ricostruzione di Notre-Dame, che “assorbirà” l’attuale ente pubblico Efpam. A capo dell’ente sarà nominata una persona. Per quanto riguarda la proprietà fondiaria, sebbene molti appezzamenti di Mayotte non siano stati identificati, il testo prevede la possibilità di espropriare i terreni prima che il proprietario possa essere identificato, e di indennizzarlo se necessario a posteriori. Il testo conterrà anche una serie di misure economiche che rimarranno in vigore “fino alla fine di marzo 2025”, come la sospensione della riscossione dei contributi sociali per i lavoratori autonomi, l’estensione dei diritti degli assicurati e dei disoccupati, l’aumento della copertura del lavoro a tempo ridotto e l’esenzione fiscale delle donazioni fino al 75%.
Il ministro francese per i Territori d’Oltremare Manuel Valls ha inoltre confermato su BFMTV l’avvio di un censimento della popolazione di Mayotte “con l’INSEE e i sindaci”, stimando che l’arcipelago ha “probabilmente” 500.000 abitanti invece dei 320.000 ufficiali, a causa dell’immigrazione clandestina, principalmente dalle vicine Comore.
Il progetto di “legge programmatica” conterrà misure relative a “sicurezza, immigrazione e sviluppo economico”, ha dichiarato il ministro. Ha inoltre menzionato misure contro il “traffico” di riconoscimenti di paternità e un possibile “inasprimento” del droit du sol, già limitato a Mayotte, come l’estensione del periodo di tempo in cui i genitori devono essere legalmente residenti affinché i loro figli acquisiscano la cittadinanza francese. (AGI)