“Non uccidere”. Il quinto comandamento, inciso in rosso su pietra è l’unico che Emilio Isgrò non cancella tra le dieci tavole ospitate sotto la grande cupola in cedro del Libano di Mario Botta. Sergio Mattarella ha inaugurato al Maxxi di Roma l’installazione ispirata dal 75′ anniversario della Costituzione, con il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e il presidente della Fondazione del museo Alessandro Giuli.
L’opera inaugurata dal presidente della Repubblica è stata commissionata dal Maxxi per celebrare i 75 anni della Carta con la produzione di un grande progetto ideato da due dei maggiori esponenti della cultura contemporanea: l’artista Emilio Isgrò e l’architetto Mario Botta. Per l’occasione, il Quirinale ha insignito il Maxxi di una Medaglia del Presidente della Repubblica. L’artista delle cancellature e l’architetto
che da anni declina le sue forme geometriche con il tocco green del legno, hanno dato vita a un tempio laico, ventuno arcate che espongono le tavole cancellate per celebrare insieme i valori cristiani dei dieci comandamenti e quelli laici della Costituzione. L’installazione, ha sottolineato Sangiuliano, vuole insieme “provocarci sull’insensatezza della guerra e un invitarci ad allargare l’orizzonte concettuale e a vedere nelle atrocità commesse dal terrorismo internazionale la nuova frontiera globale dell’odio da rigettare”. “Non uccidere per qualsiasi ragione, sia essa politica o religiosa. Non è mai legittimo invadere il territorio sovrano di uno Stato limitrofo, né aggredire una popolazione civile” ha detto il ministro che ha citato il discorso di Ratisbona di papa Ratzinger: “un comandamento anche laico, universalmente condivisibile da tutti i popoli, da tutte le culture e da tutte le religioni, consacrato nella civiltà giuridica”. L’opera di Isgró e Botta suscita “profondo orgoglio di italiani, europei e occidentali, inventori della laicità, inventori della libertà, inventori del diritto e della pace. Un ritorno a una vera cultura di cui la Costituzione è documento vivo, scrigno di valori universali imperituri. Isgrò e Botta ci ricordano tutto questo con il metodo del paradosso, una cancellatura che diventa sottolineatura ed evidenza” ha concluso Sangiuliano.
“‘Non uccidere’ è il comandamento alla base di tutte le Costituzioni accettabili da miscredenti e credenti” ha detto Isgrò. L’arte “è arte, non è nè di destra nè di sinistra” ha detto l’artista, a cui ha fatto eco il ministro. Mentre Botta ha spiegato che ognuno dei due “ha indagato nel profondo del proprio linguaggio per dare slancio al valore della vita, tanto più importante in questa epoca”. “Abbiamo creato uno spazio sacrale per rappresentare il meglio della nostra cultura umanistica”.
“La Costituzione è la nostra religione laica che oggi intendiamo celebrare” ha detto Giuli, che ha ringraziato i due maestri “per questo progetto potente e necessario, che amplifica un imperativo primario, oggi più che mai urgente da ribadire: non uccidere”. Il più solenne degli obblighi etici e morali e principio inderogabile sotteso alla nostra Costituzione”
L’installazione ‘Non uccidere’ entrerà nella Collezione del Museo, ospitata nella piazza Alighiero Boetti, e sarà poi esposta in altre sedi e istituzioni “affinché il suo universale comandamento di pace continui a diffondersi” ha spiegato Giuli. (AGI)
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