Lungo applauso dalla platea che celebra oggi la giornata del risparmio nell’auditorium di Confindistria, al governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco che termina oggi il suo mandato
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«La sfida di una efficace tutela del risparmio delle famiglie e dei loro redditi, alla prova di una rinnovata pressione inflazionistica, è più che mai attuale e riguarda anzitutto le istituzioni europee e internazionali, quelle nazionali, accanto agli operatori privati». Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel messaggio inviato alla 99a Giornata Mondiale del Risparmio. Il capo dello Stato ha quindi sottolineato che «non mancano le incertezze, in una condizione di conflitti come l’attuale, con conseguenze aspre sulla vita di ogni giorno, sui commerci, sui mercati economici e finanziari».
Risparmio meritevole di tutela costituzionale
«Il risparmio, con l’istituzione della Repubblica, diviene questione di interesse pubblico e, dunque, meritevole di tutela costituzionale. Lo è, a maggior ragione, perché – ha ribadito il capo dello Stato – la difesa del potere d’acquisto dei cittadini, e quindi dei loro risparmi, è questione democratica, che interpella il Paese e gli Stati che, con l’Italia, hanno dato vita all’esperienza dell’Euro, moneta che afferma sempre più ruolo e sovranità dell’Unione europea».
Lungo applauso per Visco, che termina oggi il suo mandato
Lungo applauso dalla platea dell’Acri che celebra oggi la giornata del risparmio nell’auditorium di Confindistria, al governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco che termina oggi, 31 ottobre 2023, il suo mandato. Visco interverrà dopo i discorsi del presidente Acri Francesco Profumo e del presidente Abi Antonio Patuelli. Profumo, dopo aver ringraziato Visco per il suo lavoro in questi 12 anni, ha quindi speso parole di elogio per il suo successore, Fabio Panetta.
Visco: prosegue ristagno economia, esaurito forte recupero dei servizi
«La fase di sostanziale ristagno del prodotto è proseguita in Italia anche nell’estate. Le nostre indagini e gli indicatori qualitativi continuano a segnalare una diffusa debolezza dell’attività manifatturiera; nonostante il buon andamento del turismo, nei servizi sembra essersi esaurito il forte recupero che ha fatto seguito alla fase più acuta della pandemia», ha detto il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, nel suo intervento alla 99m Giornata mondiale del risparmio. Le attuali stime, ha aggiunto Visco, presentano rischi «orientati al ribasso, soprattutto per l’acuirsi delle tensioni geopolitiche e l’irrigidimento delle condizioni di finanziamento».
Rapida riduzione disavanzo per rafforzare sostenibilità debito
L’economia italiana ha fondamentali solidi ma è necessaria «una rapida riduzione del disavanzo che preservi la qualità della spesa» con il vantaggio di rafforzare «la sostenibilità a lungo termine del nostro debito pubblico; ciò rappresenta il contributo principale che la politica di bilancio può e deve dare alla tutela del risparmio delle famiglie italiane – non solo di quello investito direttamente in titoli di Stato». Il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco,nell’intervento alla Giornata Mondiale del Risparmio, l’ultimo del suo mandato, dà i suoi ultimi suggerimenti sulla politica economica al Governo.
La sfida più importante per il Paese è realizzare riforme e investimenti
«La sfida più importante per il Paese resta quella di realizzare riforme e investimenti capaci di spingere verso l’alto il tasso di crescita potenziale», ha sottolieato il governatore. Secondo Visco, «per rendere sostenibile nel tempo una crescita più elevata occorre rimuovere gli ostacoli allo sviluppo, promuovere l’innovazione e la conoscenza, favorire la crescita dimensionale delle imprese e accompagnare la modernizzazione del nostro tessuto produttivo». Le risorse disponibili – ha detto il Governatore – «vanno prioritariamente indirizzate verso quegli investimenti che il settore privato non potrebbe porre in atto a causa dell’orizzonte temporale troppo esteso, dell’elevata rischiosità, della mancata internalizzazione delle loro ricadute sociali o ambientali. Questi investimenti, che includono quelli in capitale umano, tendono a ripagarsi nel lungo periodo e, in ultima analisi, non hanno effetti negativi sulla sostenibilità delle finanze pubbliche». Visco che mette in guardia dalla spesa in disavanzo, cita quindi le parole di Keynes: “la cosa importante per il governo non è fare ciò che gli individui fanno già, e farlo un po’ meglio o un po’ peggio, ma fare ciò che presentemente non si fa del tutto”.
Giorgetti, l’economia regge,senza crisi globale debito cala
«Il sistema economico italiano, nonostante tutte le difficoltà, è riuscito a reggere di fronte alla concomitanza di tanti fattori critici», ha detto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. «Se riusciremo a evitare il rischio, che non sembra del tutto improbabile, di una nuova fase recessiva globale assicurando accettabili tassi di crescita, potremo realisticamente ridurre progressivamente il peso del debito pubblico, creare nuove opportunità di occupazione». Il Governo, ha aggiunto il ministro dell’Economia, «dispone di alcune leve, oggettivamente limitate per i margini più ridotti rispetto a quelli a disposizione di altri partner». Parlando della manovra ha detto che «il governo ha dovuto fare scelte dolorose anche rimediando a gravi errori compiuti in passato che hanno prodotto un carico notevolissimo sulla finanza pubblica». «Allo stesso tempo – ha aggiunto – sia pure in uno scenario contrassegnato da tanti elementi di precarietà e incertezza, si è inteso rassicurare gli italiani per rafforzare il patto di fiducia tra cittadini ed istituzioni e che è alla base della legittimazione dello stesso sistema democratico».
Patto di stabilità, manca consenso alla proposta italiana
«La posizione italiana» di ripensare le regole Ue e riconoscere «uno spazio adeguato ad alcune tipologie di spese per investimenti, con particolare riferimento a quelli, assai consistenti, che stanno impegnando i nostri sistemi economici nelle difficili transizioni e in relazione alle maggiori esigenze di sicurezza e difesa», ha detto il ministro dell’economia, «non trova ampio consenso», ma «noi la ribadiamo con forza».
Serve un confronto ampio sulla modalità di utilizzo del risparmio degli italiani
«Ritengo che nel nostro Paese si debba aprire un confronto ampio sull’utilizzo del risparmio italiano che non è interamente collocato nei conti correnti ma che già oggi assume forme e destinazioni diverse, anche in relazione alle esigenze di ordine previdenziale», ha detto il ministro dell’Economia, auspicando «un confronto ampio che si avvalga di tutti i contributi che possono essere forniti dai soggetti più qualificati e dalle organizzazioni rappresentative del sistema finanziario inteso in senso lato». Obiettivo del confronto dovrebbe essere «la valorizzazione del patrimonio formidabile costituito dal risparmio degli italiani per sostenere le potenzialità di crescita della nostra economia e, conseguentemente, assicurare prospettive meno precarie alle prossime generazioni».
Patuelli, ridurre la pressione fiscale su investimenti
«Il decennio di tassi a zero e sottozero ha rivoluzionato la cultura e le consuetudini del risparmio. Dinanzi all’inflazione, alle crescite dei tassi e al calo della domanda di credito, occorrono riflessioni ed iniziative innovative.Il risparmio va sempre rispettato e mai forzato dalle Istituzioni e da pressioni commerciali indebite. Il risparmio è energia fondamentale per lo sviluppo e l’occupazione: occorre riformare e ridurre rapidamente la pressione fiscale sul risparmio investito a medio e lungo termine in Italia. Gli investimenti del risparmio nell’economia produttiva non producono rendite, ma rendimenti più o meno basati sul rischio». Così il presidente dell’Abi Antonio Patuelli alla 99sima Giornata del risparmio. «Occorre non confondere e distinguere i rendimenti investiti in attività produttive a medio e lungo termine, rispetto alle operazioni speculative a brevissimo termine – continua – In Italia sono agevolati soltanto gli investimenti nel debito pubblico, gravati dall’aliquota ridotta del 12,5% di tassazione per favorirne il collocamento.Il risparmio collocato in liquidità subisce l’aliquota del 26%».
Fonte: https://www.ilsole24ore.com/ – di Nicoletta Cottone