Un richiamo a ‘“far sentire” che la “vocazione alla pace” rappresenta la “strada più vera, giusta e adeguata per le sorti del mondo” arriva dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in vista ufficiale in Cile. Incontrando una rappresentanza di connazionali allo stadio italiano, associazione che promuove attività sportive e culturali a Santiago, il capo dello Stato tiene a sottolineare la “sintonia” tra Italia e Cile nel campo politico, culturale ed economico. “Io sono lieto di poter fare questa visita ufficiale in Cile che da tempo desideravo fare ma l’attività internazionale si è rallentata per motivi del Covid”, afferma nella prima tappa della sua visita, che seguirà poi al Museo della memoria e dei diritti umani e al Palazzo della Moneda per l’incontro con il presidente cileno Gabriel Boric. “Sono lieto di riuscire a fare questa visita in un momento importante per la comunità internazionale per le tensioni che vi sono, per il bisogno di far sentire da parte dei Paesi che hanno vocazione alla pace, all’equilibrio, alla collaborazione internazionale quale è la strada vera più giusta e adeguata per le sorti del mondo”, insiste. Santiago del Cile, 4 lug. – Nota è la posizione di Santiago sui conflitti in corso, con la presidenza Boric che ha condannato duramente l’invasione russa in Ucraina. Il tema della pace e’ al centro anche della lettera che Mattarella invia al capo della Casa Bianca Joe Biden in occasione dell’Independence day. “Washington e Roma sono unite nel comune impegno a rafforzare il vincolo transatlantico, che continua a rappresentare l’ancoraggio più solido della pace e della sicurezza internazionale, oltre che il presupposto fondamentale per affrontare con efficacia le più pressanti sfide del nostro tempo. La nostra fermezza e l’unità di intenti dinanzi alla brutale aggressione russa all’Ucraina – e alle sue drammatiche conseguenze – ne hanno dimostrato, ancora una volta, la perdurante vitalità”, scandisce il capo dello Stato. “In un contesto internazionale caratterizzato da molteplici sfide, lavoriamo congiuntamente nella Nato, nel G7 e in seno ai principali organismi internazionali per difendere l’ordine internazionale basato sulle regole e i principi sanciti nella carta delle Nazioni Unite – prosegue Mattarella -. Confido, quindi, che Stati Uniti e Italia proseguiranno lungo il cammino di una collaborazione sempre più articolata e approfondita a favore della pace, della sicurezza e della prosperità internazionale”. La pace e il rispetto delle regole democratiche sembrano essere il fil rouge di questo primo giorno di visita in Cile. Dopo un breve saluto alla compagnia italiana dei vigili del fuoco a Santiago, Mattarella si trasferisce al Museo della memoria e dei diritti umani, luogo che dal 2010 documenta le violazioni dei diritti umani commessi dal regime di Augusto Pinochet tra il 1973 e il 1990. Voluto dell’ex presidente cilena Michelle Bachelet dal 2007, il museo raccoglie materiale e documentazione in gran parte messo a disposizione dall’ong Casa de la Memoria.
Durante la visita il presidente accende due candele virtuali in ricordo di Bruno Del Pero Panizza e Omar Roberto Venturelli Leonelli, un italiano ucciso per strada nel Nord del Cile durante la dittatura e un ex sacerdote Italo-cileno imprigionato e poi ucciso nel Sud del Paese nell’ottobre del 1973. Al termine della visita, la direttrice del museo Maria Fernanda Garcia dona al presidente e alla figlia Laura un libro de ‘arpilleras’, tele patchwork la cui realizzazione divenne popolare durante il regime. “E’ stato meraviglioso accompagnare il presidente. Mi ha detto che per lui e’ stato molto commovente. Mi ha ringraziato ma sono io a dover ringraziare lui”, ha spiegato ai giornalisti la presidente del museo Marcia Scantlebury, perseguitata e incarcerata dal regime perche’ componente del Mir, il Movimento della Sinistra Rivoluzionaria. (AGI)