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Mattarella a Musk, rispetti sovranità Italia, bada se stessa

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“L’Italia è un grande Paese democratico e devo ribadire, con le parole adoperate in altra occasione, il 7 ottobre 2022, che ‘sa badare a se stessa nel rispetto della sua Costituzione’”. Sergio Mattarella alza di nuovo lo scudo della sua autorevolezza a difesa delle istituzioni e della sovranità del nostro Paese. Dopo le parole su X di Elon Musk, che ieri a commento di un post per le decisioni sui trattenimenti dei migranti in Albania aveva scritto che “i giudici italiani se ne devono andare”, il capo dello Stato, come ha fatto già altre volte, rivendica l’autonomia del nostro Paese. A maggior ragione davanti alle parole di un futuro ‘ministro’ di un paese alleato. “Chiunque, particolarmente se, come annunziato, in procinto di assumere un importante ruolo di governo in un Paese amico e alleato, deve rispettarne la sovranità e non può attribuirsi il compito di impartirle prescrizioni” prosegue quindi Mattarella, che tra le sue funzioni ha anche quella di presiedere il Csm.
Come spesso capita per evitare di entrare nelle polemiche a caldo, il capo dello Stato ha atteso qualche ora prima di rispondere, ore non riempite da dichiarazioni di esponenti del governo a tutela di un organo costituzionale, poi ha preso carta e penna e ha diffuso un comunicato ufficiale.
Non è la prima volta che accade, il Presidente si è mosso a difesa dell’autonomia dell’Italia davanti alle ingerenze di diversi alleati, di ogni colore politico, mentre alla guida del Paese c’erano governi diversi, di ogni colore politico. Da Boris Johnson a Christine Lagarde fino alla ministra francese Boone, già altri erano stati strigliati da Mattarella per non aver rispettato la nostra sovranità.
La citazione del precedente portato alla memoria dalla stessa nota del Quirinale è significativa: allora, due anni fa, Mattarella si espose per difendere il nascituro governo Meloni dalle parole di una ministra francese. “Saremo molto attenti al rispetto dei valori e delle regole dello Stato di diritto. L’Ue ha già dimostrato di essere vigile nei confronti di altri Paesi come l’Ungheria e la Polonia» aveva detto il 7 ottobre 2022 la ministra per gli Affari Europei del governo Borne Laurence Boone in una intervista a Repubblica, suscitando la reazione dei partiti di maggioranza. «L’Italia sa badare a se stessa, nel rispetto della Costituzione e dei valori europei» le aveva risposto a stretto giro Mattarella. Ma anche due anni prima, durante la pandemia del Covid, il Presidente aveva replicato duramente a Boris Johnsonn e a Christine Lagarde che avevano irriso l’Italia il primo e non difeso la nostra economia la seconda.
“Anche noi italiani amiamo la libertà ma abbiamo a cuore anche la serietà” aveva detto il 24 settembre 2020 Mattarella dopo che il premier inglese, per giustificare l’elevato numero di contagi nel Regno unito rispetto a Germania e Italia, aveva affermato: “Oggi c’è un importante differenza tra il nostro e gli altri Paesi del mondo ossia che il nostro è un paese che ama la libertà”. Mentre la presidente della Bce, a inizio pandemia, il 12 marzo 2020, aveva chiarito che non era compito di Francoforte “ridurre gli spread», agitando così i mercati in una fase di fragilità dell’economia italiana. «L’Italia attraversa una condizione difficile e la sua esperienza sarà utile per tutti. Si attende quindi, quanto meno nel comune interesse, solidarietà e non mosse che possono ostacolarne l’azione» le aveva ribattuto il capo dello Stato.
Ora un nuovo episodio, protagonista l’imprenditore che la nuova amministrazione Trump ha annunciato di voler nominare alla guida del Dipartimento dell’efficienza governativa e che sulla sua piattaforma social è intervenuto nel braccio di ferro tra governo, maggioranza e decisioni dei magistrati. “Il popolo italiano vive in una democrazia o è un’autocrazia non eletta a prendere le decisioni?» ha insistito ancora oggi Musk, mettendo di fatto in dubbio l’equilibrio tra poteri italiani mentre il presidente Mattarella ha ricordato a tutti che l’Italia ha sue norme, a cominciare dalla Costituzione, che regolano i rapporti tra le sue istituzioni e non ha bisogno di “prescrizioni” da parte di chicchessia, sia esso magnate, premier o rappresentante di istituzioni sovranazionali. (AGI)