“Sono fermamente contraria alla maternità surrogata, che ritengo profondamente lesiva della dignità e della libertà della donna e del nascituro”. Lo dichiara in una nota la senatrice Beatrice Lorenzin, vicepresidente del Gruppo Pd a Palazzo Madama, che aggiunge: “Tuttavia, questa legge sul reato universale per la maternità surrogata non riguarda direttamente la GPA, già vietata in Italia, né aumenta le pene o modifica il meccanismo sanzionatorio. Introduce, invece, un reato perseguibile per chi l’ha praticata all’estero, anche in Paesi dove è legale, come in alcuni Stati europei. Non a caso è stata definita un obbrobrio giuridico: una norma penale usata come manifesto elettorale, inapplicabile. Si sarebbe potuto optare – prosegue la parlamentare dem – per una messa al bando internazionale, come molti avevano richiesto, e promuovere la sua disincentivazione nelle istituzioni internazionali ovunque avvenga lo sfruttamento commerciale delle donne. Un’occasione mancata da questa maggioranza, dopo due anni di dibattito, per affrontare i tanti temi aperti: sul piano giuridico, accogliere le istanze della Corte Costituzionale e costruire un quadro certo per i bambini, partendo da un’innovazione dell’adozione che metta al centro il supremo interesse del minore e preservi la stabilità e l’affettività familiare; sul piano sociale, semplificare le procedure di adozione e affidamento oggi troppo complicate e burocratizzate, puntando sull’attitudine alla genitorialità delle persone, dando così una risposta ai tanti ragazzi in attesa di una famiglia e offrendo un’opportunità concreta alle persone che vogliono essere genitori; sul piano sanitario, affrontare concretamente la preservazione della fertilità e, a distanza di sette anni dall’introduzione della PMA omologa ed eterologa nei LEA, garantire l’accesso alla PMA nel SSN per almeno sei cicli gratuiti e realizzarla in più centro del SSN. Ad oggi, sei cicli nel privato costano quanto una GPA in paesi come l’Ucraina. Inoltre, – afferma ancora Lorenzin – si dovrebbero oscurare i tanti siti che commercializzano e pubblicizzano la GPA sul web, così come previsto dalla legge che inspiegabilmente è disapplicata. Un dibattito che si è dunque orientato alla propaganda politica, crudele nei confronti dei bambini, rinunciando a tracciare una strada concreta per risolvere i problemi sul campo e che tra l’altro non dissuaderà di certo l’utilizzo della maternità surrogata in chi già ha deciso di volerla realizzare”, conclude la senatrice. (AGI)