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Manovra, Mantovani (Manageritalia): “Penalizza le pensioni di chi ha sempre pagato tasse”

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18Le parole del presidente di Manageritalia

“I numeri illustrati questa mattina dal Governo in occasione della presentazione della nuova legge di bilancio confermano purtroppo le nostre preoccupazioni per i redditi dei manager pensionati che, dopo lunghi anni di contribuzioni elevate, vedono una pensione erosa dall’inflazione e dalla mancata perequazione”. Cosi commenta Mario Mantovani, presidente di Manageritalia, che sottolinea anche “l’impossibilità, per chi dovesse accedere alla pensione anticipata, di poter integrare il trattamento con qualche reddito da lavoro”.

“Negli ultimi 10 anni – prosegue Mantovani – le pensioni da 4 volte il minimo Inps (circa 2.000 euro lordi al mese) hanno perso oltre il 10% di potere d’acquisto o, se volete, sono state svalutate del 10%. Con i tassi d’inflazione previsti nel 2024 si dovrà aumentare l’attuale 7,3% di circa un punto e mezzo, se non addirittura due punti percentuali, creando così un’ulteriore crescente squilibrio nel sistema. Sistema che, così come è impostato, premia chi ha lavorato poco e versato pochi contributi e, quindi, anche zero o poche imposte”. “Analizzando le dichiarazioni dei redditi degli italiani – spiega Mantovani – si può notare come titolari di redditi fino a 29mila euro siano il 77,84% degli italiani e pagano il 25,74% di tutta l’Irpef mentre con redditi lordi sopra i 100mila euro troviamo solo l’1,39%, pari a 576.452 contribuenti che tuttavia pagano il 22,26% dell’Irpef. Sommando a questi contribuenti anche i titolari di redditi lordi da 55mila a 100mila euro, che sono 1.503.866 e pagano il 18,43% dell’Irpef, otteniamo che il 5,01% paga oltre 40% dell’Irpef complessiva”.

“Numeri – prosegue Mantovani – che devono farci riflettere di quanto sia ancor più urgente un concreto contrasto all’evasione fiscale, vera piaga del sistema Paese”. “Auspichiamo – conclude Mantovani – che da una lettura approfondita dei testi, o da successivi interventi, si possa trovare qualche elemento positivo per i redditi medi, tra i 50.000 e i 100.000 euro, che rappresentano il paese più dinamico, e la cui capacità di spesa, risparmio e investimento potrebbero generare finalmente un ciclo virtuoso di crescita”.

 

Fonte: https://www.adnkronos.com/