Scopo della Associazione AITEL, iscritta al terzo settore, è quello di realizzare e promuovere iniziative e progetti di promozione turistica, culturali, educativi, formativi, informativi, di divulgazione, di ricerca e di aggiornamento al Turismo responsabile, al fine di elevare la coscienza e la crescita personale e della collettività attraverso la conoscenza del territorio e dei suoi aspetti culturali e ambientali.
di Redazione
L’Unesco ha più volte sostenuto l’importanza della salvaguardia e della promozione delle diversità culturali e in generale della tutela e della valorizzazione del patrimonio culturale immateriale. o studio, il recupero e la valorizzazione delle tecniche artigianali tradizionali, dei saperi locali e dei mestieri antichi legati ad un determinato territorio risultano fondamentali per lo sviluppo sociale e culturale della comunità che ci vive, affinché si possa formare una memoria storica ed una eredità culturale da trasmettere alle generazioni future.
Si è svolto in questi giorni la XXIV Festa della vendemmia a Piedimonte Etneo dove gli organizzatori hanno proposto l’Angolo degli Antichi Mestieri, per la salvaguardia della testimonianza e la memoria degli antichi lavori di una volta.
Oltre alla tradizionale degustazione dei vini e dei prodotti locali, interessante e partecipata la ‘Pigiatura dell’uva’ che ha visto bambini e adulti cimentarsi nella nobile arte di pigiare i chicchi a piedi nudi d’uva per far scorrere nell’apposita vasca di raccolta, tra le risate e il profumo del mosto.
Tra i turisti presenti nel piccolo borgo Etneo anche i soci e il direttivo al completo dell’Associazione Itinerante Turismo e Libertà.
Abbiamo intervistato il vicepresidente Aitel, prof.ssa Maria Malignaggi.
Malignaggi perché tanta attenzione da parte della vostra associazione per la Festa della Vendemmia in un borgo alle pendici dell’Etna?
Lo scopo della nostra Associazione è quello di realizzare e promuovere iniziative e progetti di promozione turistica, culturali, educativi, formativi, informativi, di divulgazione, di ricerca e di aggiornamento al Turismo responsabile, al fine di elevare la coscienza e la crescita personale e della collettività attraverso la conoscenza del territorio e dei suoi aspetti culturali e ambientali.
In questo ambito la Sicilia è uno scrigno. Cosa c’è da fare per la sua valorizzazione?
Assolutamente si! Desideriamo valorizzare e promuovere in un’ottica di nuove strategie turistiche i borghi della Sicilia, custodi di storia, identità e tradizioni, stimolando proposte e progetti per l’organizzazione di iniziative ricreative, culturali e didattiche e di interventi di promozione, marketing e comunicazione. La Sicilia in questo ambito è una fucina di valori inestimabili.
Ritiene che il turismo esperienziale passi con la salvaguardia dei borghi e delle aree interne?
Stiamo lavorato, come associazione del terzo settore, per proporci come partnership con gli enti locali per creare eventi e tant’altro. L’anno scorso nell’ambito degli investimenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, l’Investimento 2.1 Attrattività dei Borghi prevedeva un finanziamento complessivo pari a 1.020 milioni di euro. Tra l’altro era previsto che vi fosse un importo pari a 20 milioni di euro destinati all’intervento “Turismo delle radici” il cui soggetto attuatore era il Ministero degli Affari e della Cooperazione Internazionale. Questo dimostra come vi sia una particolare attenzione per il settore. Purtroppo, la burocrazia dell’Isola non si è dimostrata all’altezza della sfida.
Ma se la politica non aiuta, la rete associativa può attivarsi per vivacizzare i piccoli centri periferici che vivono ai margini del turismo o comunque sono fuori dai classici itinerari?
In questo ambito stiamo contattando le amministrazioni di questi piccoli borghi, per cercare di fare rete con le realtà locali e le associazioni territoriali per creare uno o più eventi durante l’anno. Impresa titanica per le tante gelosie di quartiere, ma la componente femminile dell’Associazione, senza nulla togliere a quella maschile, è determinata a portare avanti questo ambizioso progetto. Sottolineo l’importante ruolo svolto dal nostro presidente, Ivana Pollicina, che con il suo incarico di assessore comunale, ci ha permesso e ci permette di avere un canale preferenziale nei rapporti con gli enti locali e con le altre rappresentanze istituzionali.
Auguri e buon lavoro a questa Associazione che sta già dimostrando e confermando che il volontariato è un bene prezioso per il nostro Paese.
Maria Malignaggi, già dirigente scolastico, vicepresidente di Aitel