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Malala Yousafzai aveva solo undici anni quando ha iniziato la sua lotta per il diritto delle ragazze all’istruzione e contro l’estremismo dei talebani in Pakistan. Ha continuato la sua lotta anche dopo aver subito un attentato nel 2012.

Nel 2013, Malala è stata la più giovane vincitrice del Premio Sacharov, che ha dedicato agli «eroi misconosciuti del Pakistan», in difesa del diritto di tutti i bambini all’istruzione.
«Molti bambini non hanno nulla da mangiare e da bere e hanno un gran desiderio di istruzione. Il fatto che 57 milioni di bambini siano privati del diritto di andare a scuola è allarmante […] e deve scuotere le nostre coscienze», ha affermato Malala di fronte ai rappresentanti di 28 nazioni in un Parlamento europeo gremito e alla presenza eccezionale di tutti i vincitori del Premio Sacharov viventi, riuniti per la conferenza celebrativa del 25° anniversario del Premio, aggiungendo: «un bambino, un insegnante, una penna e un libro possono cambiare il mondo».
La battaglia di Malala per l’istruzione ha avuto inizio quando, a undici anni, scriveva un diario anonimo online sulla vita di una scolara sotto il regime dei talebani nella valle dello Swat, in Pakistan. Nel 2009 i talebani decretavano la chiusura di tutte le scuole femminili, mentre l’esercito pachistano cercava di contrastarli per mantenere il controllo. Malala è stata costretta insieme alla famiglia a lasciare la sua città sotto assedio, mentre la scuola che frequentava è stata ridotta in rovine. Ritornati a casa in seguito al miglioramento della situazione della sicurezza, Malala e il padre Ziauddin, che gestiva una scuola femminile, hanno continuato, nonostante le minacce, a sostenere l’istruzione delle ragazze. Malala ha utilizzato il denaro di una donazione per acquistare uno scuolabus; su quello stesso scuolabus nel 2012 è stata colpita e ferita, assieme ad altre due ragazze, in un agguato rivendicato dai talebani.
Oggi Malala porta avanti con impegno la campagna a favore dell’istruzione femminile, è cofondatrice del Fondo Malala e membro dello Youth Education Crisis Committee, istituito dall’inviato speciale delle Nazioni Unite per l’istruzione globale, Gordon Brown, il quale ha stimato che, ai ritmi attuali, l’istruzione per tutte le bambine sarà una realtà soltanto nel 2086, e non nel 2015, come previsto negli Obiettivi di sviluppo del millennio. «L’Islam consente alle bambine di essere istruite. È compito e responsabilità di ogni individuo, maschio o femmina, acquisire istruzione e conoscenze», afferma Malala.
Il 12 luglio, giorno del compleanno di Malala, è stato scelto dalle Nazioni Unite, nell’ambito dell’iniziativa Global Education First, come Malala Day, una piattaforma per consentire ai minori di manifestare per il loro diritto all’istruzione.
Nel 2014 Malala ha vinto il Premio Nobel per la pace «per la sua lotta contro la sopraffazione dei bambini e dei giovani e per il diritto di tutti i bambini all’istruzione», diventando così la più giovane vincitrice sia del Premio Sacharov sia del Premio Nobel.
Nel 2017 Malala si è iscritta al Lady Margaret Hall College, presso l’Università di Oxford nel Regno Unito. Ha usato il denaro del Premio Nobel per la Pace per fondare una scuola per ragazze nella sua città natale, nel distretto pakistano di Shangla. La scuola è stata inaugurata nel marzo 2018. Poco dopo Malala l’ha visitata, nel suo primo viaggio in Pakistan dopo essere stata vittima dell’attentato dei talebani.
Il Fondo Malala sostiene gli educatori locali nelle regioni in cui la maggior parte delle ragazze non arriva a frequentare la scuola secondaria e si occupa di reperire le risorse e di promuovere i cambiamenti politici necessari per dare a tutte le ragazze un’istruzione secondaria, facendosi portavoce delle loro esigenze ed esperienze.

FONTE: https://www.europarl.europa.eu/sakharovprize/it/malala-yousafzai-2013-pakistan/products-details/20200331CAN54205