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L’11 dicembre di 36 anni fa, ad Oslo, viene consegnato a Madre Teresa di Calcutta il premio Nobel per la Pace; i motivi dell’assegnazione del premio alla fondatrice della Missionarie della Carità risiedono nel suo impegno tra i poveri e nel suo rispetto per il valore e la dignità di ogni singola persona e “per il lavoro compiuto nella lotta per vincere la povertà e la miseria, che costituiscono anche una minaccia per la pace”.
Il suo discorso di ringraziamento fu incentrato, in particolare, sull’amore e inizia così:
“Ringraziamo Dio per l’opportunità che abbiamo tutti insieme oggi, per questo dono di pace che ci ricorda che siamo stati creati per vivere quella pace, e Gesù si fece uomo per portare questa buona notizia ai poveri. Egli essendo Dio è diventato uomo in tutto eccetto che nel peccato, e ha proclamato molto chiaramente di essere venuto per portare questa buona notizia. La notizia era pace a tutti gli uomini di buona volontà e questo è qualcosa che tutti vogliamo, la pace del cuore, e Dio ha amato il mondo tanto da dare suo Figlio […] Egli morì sulla Croce per mostrare quell’amore più grande, e morì per voi e per me e per quel lebbroso e per quell’uomo che muore di fame e per quella persona nuda nelle strade non solo di Calcutta ma dell’Africa, e New York, e Londra, e Oslo – e insistette che ci amassimo gli uni gli altri come Lui ci ha amato”.
” Egli è l’affamato, il nudo, il senza casa, l’ammalato, il carcerato, l’uomo solo, l’uomo rifiutato e dice: “L’avete fatto a me”. Affamato del nostro amore, e questa è la fame dei nostri poveri. Questa è la fame che voi e io dobbiamo trovare, potrebbe stare nella nostra stessa casa.”
” Come la povertà arriva proprio a casa nostra, dove trascuriamo di amarci.”
e continua:
” Non dimentico mai l’opportunità che ebbi di visitare una casa dove tenevano tutti questi anziani genitori di figli e figlie che li avevano semplicemente messi in un istituto e forse dimenticati. Sono andata là, ho visto che in quella casa avevano tutto, cose bellissime, ma tutti guardavano verso la porta. E non ne ho visto uno con il sorriso in faccia. Mi sono rivolta alla Sorella e le ho domandato: come mai? Com’è che persone che hanno tutto qui, perché guardano tutti verso la porta, perché non sorridono? Sono così abituata a vedere il sorriso nella nostra gente, anche i morenti sorridono, e lei disse: questo accade quasi tutti i giorni, aspettano, sperano che un figlio o una figlia venga a trovarli.”
Il discorso prosegue toccando i temi dell’aborto, dei bambini, dei poveri e degli emarginati e con il racconto delle proprie esperienze personali.
In occasione della premiazione Madre Teresa rifiuta il tradizionale banchetto cerimoniale e chiede che i 6.000 dollari di questi fondi vengano destinati ai bisognosi di Calcutta ribadendo che “le ricompense terrene sono importanti solo se utilizzate per aiutare i bisognosi del mondo”.
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Madre Teresa , all’anagrafe Gonxha Agnes Bojaxhiu, nasce il 26 agosto 1910 a Scopie, in Macedonia da una una famiglia di cittadinanza albanese profondamente cristiana.
A 18 anni decide di diventare missionaria e di entrare nell’Istituto delle Suore di Nostra Signora di Loreto a Dublino dove riceve il velo come postulante. Già all’inizio del 1929 viene mandata in India , a Darjeeling, ai piedi dell’Himalaya, dove ha inizio il suo noviziato.
Il 24 maggio 1931, prende i voti temporanei, assumendo il nome di Maria Teresa, ispirandosi a santa Teresa di Lisieux e viene mandata presso la comunità di Loreto di Entally, zona orientale di Calcutta, dove insegna nella scuola per ragazze. Nel 1937 si consacra – come lei stessa dichiara – “la sposa di Gesù” per “tutta l’eternità”: pronuncia i voti perpetui e diviene Madre Teresa.
Il 10 settembre 1946, durante il suo viaggio in treno per andare a Darjeeling a compiere esercizi spirituali avverte la “seconda chiamata” e sente “la sete di Gesù”, e cioè la chiamata a donare la sua vita al servizio dei poveri.
Dopo due anni Madre Teresa ottiene il permesso di lasciare il convento e di cominciare la sua nuova missione.
Il 17 agosto 1948, indossa per la prima volta il sari bianco bordato d’azzurro e fonda una nuova comunità, le Missionarie della Carità che viene riconosciuta ufficialmente nell’Arcidiocesi di Calcutta nel 1950. Lo scopo delle Missionarie è quello di “essere a fianco dei più poveri tra i poveri”: i malati, gli emarginati, i lebbrosi.
Madre Teresa muore a Calcutta il 5 settembre 1997.
Nel 1997 le suore di Madre Teresa sono oltre quattromila, presenti nelle 610 case di missione sparse in tutto il mondo.
Madre Teresa viene beatificata da Giovanni Paolo II il 19 ottobre del 2003.
Il 4 settembre 2016 Papa Francesco proclamerà Santa Madre Teresa di Calcutta.