In continuo aumento le falsificazioni del Made in Italy, c’è bisogno di difendere il nostro prodotto nazionale frutto del lavoro dei nostri agricoltori, quelli con i calli alle mani che hanno il diritto di avere la loro rivincita…
Roma, 4 febbraio 2016 – Il fiore all’occhiello dei tempi rosei dello sviluppo economico italiano era rappresentato dal “MADE IN ITALY”, sinonimo di originalità e qualità.
La pressione fiscale e le decisioni politiche poco corrette degli ultimi anni hanno però portato al crollo della produzione nazionale.
Tra i settori che hanno più risentito di questa crisi c’è quello primario: agricoltura e allevamento.
In questi ultimi mesi assistiamo a numerose operazioni delle forze dell’ordine, a cui tutti dovremmo essere grati per l’impegno, con controllo e sequestro di prodotti alimentari contraffatti spesso anche nocivi per la salute.
“Abbiamo appreso di sequestri di olio d’oliva con ‘falso Made in Italy’ e non ultimo il sequestro di olive da tavola ‘verniciate’. – commenta il Presidente Nazionale di Confedercontribuenti Carmelo Finocchiaro – Cosa ha portato a tutto ciò?”
Girando tra gli scaffali dei negozi troviamo sempre più spesso prodotti extraeuropei e molti altri definiti “comunitari”.
Troviamo poi il prodotto nazionale italiano con tanto di tricolore ed etichette “DOC”, “BIO”, “DOP” e simili peccato però che costerebbero di più, non perché il produttore sarebbe impazzito, ma perché per avere queste “certificazioni” ci sarebbero costi elevati, tempi lunghi e lobbies.
“Eppure basterebbe un semplice assaggio di un pomodoro “Pachino” o “Regina di Fasano” per assaporare il sole e la vitalità del prodotto che in nessun caso un ‘anemico’ bel pomodoro olandese darebbe come anche il nostro ottimo oro verde ricco di polifenoli. Intanto l’agricoltore, quello vero, sopravvivrebbe a stenti con tutte gli altri effetti collaterali – dichiara Finocchiaro.
Perché per tutelare il nostro prodotto italiano ci si nasconde dietro l’Europa e le sue leggi?
“Noi vogliamo che i nostri Europarlamentari facciano la voce grossa a difesa del prodotto italiano” – continua Finocchiaro.
L’agricoltura è il settore che sta dando la spinta a far ripartire la nostra macchina “Italia”, tanti progetti e finanziamenti che però molto spesso verrebbero riservati ai “soliti” agricoltori dopolavoristi o alle solite associazioni “snob”.
“Noi di Confedercontribuenti, difenderemo il nostro prodotto nazionale frutto del lavoro dei nostri agricoltori, quelli con i calli alle mani che devono avere la loro rivincita. La rivincita dell’agricoltura sarà la rivincita dell’Italia”- conclude Finocchiaro.