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Nella sua visita alla Casa Bianca, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha portato al presidente americano Donald Trump un dono altamente simbolico: un cercapersone d’oro, in ricordo dell’operazione contro Hezbollah in Libano, a settembre. Lo ha reso noto l’ufficio di Natanyahu.
“Il cercapersone simboleggia la decisione con cui il primo ministro ha impresso una svolta nella guerra e che ha segnato l’inizio del crollo morale di Hezbollah”, si legge in un comunicato, “questa operazione riflette la forza, la superiorità tecnologica e l’ingegnosità di Israele contro i suoi nemici”.
Tra il 17 e il 18 settembre, decine di cercapersone e walkie-talkie utilizzati da membri di Hezbollah sono stati fatti saltare in aria nella periferia sud di Beirut e nel sud e nell’est del Libano, roccaforti del movimento islamista filo-iraniano. Secondo le autorità libanesi, l’attacco ha provocato 39 morti e quasi 3.000 feriti, tra cui bambini. Sebbene portasse il marchio del Mossad, Israele ha rivendicato l’operazione fino a novembre, quando il capo del governo ha ammesso di avere dato lui il via libera. (AGI)
