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M.O.: Israele annuncia nuove truppe a Rafah

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Israele ha promesso di “intensificare” la sua offensiva di terra a Rafah, nonostante i timori della comunità internazionale e gli appelli Usa a non proseguire con un’operazione su vasta scala nella città all’estremo sud di Gaza. Il ministro della Difesa Yoav Gallant ha detto che “ulteriori forze entreranno” nell’area di Rafah e “questa attività si intensificherà”. “Centinaia di obiettivi sono già stati colpiti e le nostre forze stanno manovrando nell’area”, ha aggiunto, dopo una visita alle truppe.
Pesanti scontri sono stati registrati nel campo profughi di Jabalia, nel nord della Striscia, dove – secondo l’Idf – “Hamas sta cercando di riunire le sue forze”. Nella notte cinque soldati israeliani sono stati uccisi, e sette sono rimasti feriti, da ‘fuoco amico’ quando due carri armati hanno erroneamente bombardato l’edificio in cui si trovavano.
Intanto, da Manama dove si sono riuniti i rappresentanti dei 22 Paesi della Lega araba per un vertice sulla guerra nella Striscia, il leader dell’Autorità nazionale palestinese Abu Mazen ha puntato il dito contro Hamas: “L’operazione militare condotta unilateralmente il 7 ottobre ha fornito a Israele ulteriori pretesti e giustificazioni per attaccare la Striscia di Gaza”. In una dichiarazione diffusa dopo l’incontro, l’organizzazione ha chiesto che le forze di pace Onu Unite siano dispiegate nei Territori palestinesi occupati fino a quando non sarà attuata una soluzione dei due Stati.
Prosegue nel frattempo il progetto Usa per cercare di aumentare il flusso di aiuti che entra nella Striscia: come ha riferito il Comando Centrale, il pontile galleggiante costruito al largo delle coste di Gaza è stato ancorato a una delle spiagge. “Nessun soldato americano e’ entrato a Gaza”, ha sottolineato il Centcom in una nota, precisando che “i camion carichi di assistenza umanitaria dovrebbero iniziare ad arrivare a terra nei prossimi giorni. Le Nazioni Unite riceveranno gli aiuti e ne coordineranno la distribuzione a Gaza”.
Scambio giornaliero di colpi anche sul fronte libanese: un drone esplosivo ha colpito un mezzo militare nella zona di Metula ferendo tre soldati, di cui uno gravemente. Le forze armate israeliane hanno risposto, attaccando diversi obiettivi nel Paese dei Cedri. Secondo i media libanesi, ci sono stati due morti in un attacco nel sud ed Hezbollah ha annunciato che il bilancio totale dei suoi morti è arrivato a 300.
Nuova sessione davanti alla Corte internazionale di giustizia dell’Aja il Sudafrica ha accusato Israele di aver intensificato il “genocidio” a Gaza e ha sollecitato i giudici a ordinare la fine dell’assalto israeliano a Rafah, nell’estremo sud della Striscia. “Il Sudafrica sperava, l’ultima volta che siamo comparsi davanti a questa corte, di fermare questo processo di genocidio per preservare la Palestina e il suo popolo. Invece, il genocidio di Israele e’ continuato a ritmo sostenuto e ha appena raggiunto uno stadio nuovo e orribile”, ha denunciato l’avvocato Vusimuzi Madonsela. (AGI)
UBA/SCA