LA SERIE A NON DECIDE ANCORA TRA SKY E DAZN. LE RAGIONI DI CHI È PER LA SVOLTA E QUELLE DEI DUBBIOS
Fonte: Il Foglio Quotidiano27 febbraio 2021
Piero Vietti
Come previsto, venerdì l’assemblea di Lega non ha dato il via libera all’offerta di Dazn per i diritti tv della Serie A del prossimo triennio. Undici voti (Atalanta, Cagliari, Fiorentina, Hellas Verona, Inter, Juventus, Lazio, Milan, Napoli, Parma e Udinese) a favore della proposta da 840 milioni di euro avanzata dalla piattaforma streaming di proprietà del magnate di origine ucraina Leonard Blavatnik, che in partnership con Tim vorrebbe trasmettere 7 gare in esclusiva e 3 in co-esclusiva a giornata. Nove i presidenti astenuti, la maggioranza necessaria era di 14 voti. Resta indietro l’offerta di Sky, che ha offerto 750 milioni per trasmettere tutte e dieci le partite ma non in esclusiva, lasciando la possibilità di creare un canale della Lega Serie A, un progetto che vale almeno altri 100 milioni ( El evenSports ne offrirebbe 110) e stava acuo rea molti, mach e sembra essersi un po’ raffreddato negli ultimi tempi, dato che l’opzione Dazn non lo contempla. Il termine ultimo per decidere sui diritti è il 29 marzo, è probabile che ci sia una nuova assemblea già la prossima settimana, durante la quale si tornerà anche a discutere della possibile alleanza con i fondi CVC-AdventFSI. Si annunciano giorni di trattative
– aD aznmancan otre voti per vincere– e di nuove offensive, come la lettera con cui Sky giovedì sera poneva l’attenzione su un possibile vulnus al principio della concorrenza nell’accordo tra Time Dazn, tralo ro concorrenti sul mercato delle piattaforme. Questa sfida sui diritti tv del calcio italiano ha almeno due conseguenze positive: intanto, nessun altro campionato europeo ha visto infatti aumentare il valore del proprio prodotto come succederebbe invece perla Serie A–unp articolare non secondario dato il periodo di crisi economica. Non solo, la concorrenza tra DazneSky ha spinto entrambi a punta redi più sull’innovazione nelle loro offerte. E se le ragioni delle undici favorevoli ad abbandonare Sky dopo annidi collaborazione sono evidenti–soldi, tanti, benedetti e subito– quelle dei nove dubbiosi non sembrano però campate i nari a.Intantos mentiscono il luogo comune per cui le società medio-piccole sono quelle che pensano soltanto al vile denaro: sono infatti Benevento, Bologna, Crotone, Genoa, Roma, Sampdoria, Sassuolo, Spezia e Torino quelle ad essersi astenute. Meglio qualche soldo in meno subito, dicono, ma la certezza di continuare a fare vedere le partite sul satellite e avere le mani libere per creare con relativa calma il canale streaming della Lega( fra tre anni il mercato sarà diverso, la pay tv superata, ma oggi quanti tifosi hanno accesso a uno streaming di qualità?). Non abbandonare il certo per il più ricco incerto permetterebbe di sviluppare meglio il prodottocalcio italiano, cosa che per qualche bigcomeJu vent use Inter non è comprensibilmente una priorità, tra prospettive di Superlega europea e incombenze societarie. La dirigenza della Lega Serie A sembra credere di più all’ipotesi Dazn, il voto di venerdì ha dato un’indicazione abbastanza chiara, anche se tutto è ancora possibile. In mezzo, confusi come spesso succede, ci sono i tifosi, inattesa di capire cosa inventarsi l’ anno prossimo perseguire la propria squadra del cuore.