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L'Inter cade a Genova dopo otto vittorie. Successi per Roma, Lazio e Sassuolo

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AGI – Dopo otto vittorie consecutive si ferma a Marassi la rincorsa dell’Inter alla vetta della Serie A. La squadra di Antonio Conte viene sconfitta per 1-2 da una Sampdoria cinica e capace di sfruttare le occasioni concesse dagli avversari.

Il gol del vantaggio blucerchiato è stato siglato da Antonio Candreva, ex nerazzurro, su calcio di rigore al 23′ del primo tempo mentre il raddoppio è arrivato quindici minuti dopo grazie all’attaccante spagnolo-senegalese Keita Baldè, lesto a trasformare un preciso assist del centrocampista danese Damsgaard. Inutile il gol del difensore olandese De Vrij, primo e inutile tassello di una rimonta rimasta incompleta, forse anche per un campo in pessime condizioni.

Il momento clou della partita pero’ si registra al dodicesimo minuto di gioco, sullo 0-0, quando Sanchez, attaccante cileno dell’Inter, si fa ipnotizzare dagli undici metri dal portiere blucerchiato Audero fallendo un rigore che avrebbe potuto disegnare traiettorie diverse per il match.

A niente è servito l’assalto finale dei nerazzurri che non riescono a sfondare il fortino eretto dai liguri. I giocatori di Claudio Ranieri con grande sofferenza e altrettanta concentrazione eludono fino al triplice fischio le offensive degli ospiti. A niente è servito l’ingresso di pezzi da novanta come Lukaku ed Eriksen. L’Inter resta così al secondo posto in classifica con 36 punti mentre la Sampdoria sale al decimo con 20, ben lontana dalle zone più basse e pericolose.

La Roma supera anche il Crotone

La Roma non si ferma e vince anche a Crotone per 3-1, rosicchiando 3 punti all’Inter che scivola incredibilmente contro la Sampdoria. E così il big match di domenica prossima sarà ancora più importante per le sorti di alta classifica, con giallorossi e nerazzurri ora distanziati di sole tre lunghezze. Allo Scida decidono la doppietta di Mayoral e il sigillo di Mkhitaryan, con Golemic che non serve a nulla per i calabresi.

Otto minuti dal fischio d’inizio e i giallorossi riescono subito a sbloccare sull’asse Mkhitaryan-Borja Mayoral, con l’armeno che serve una palla al bacio per l’attaccante spagnolo, che non deve far altro che spingere in rete l’1-0 capitolino. Alla mezz’ora lo stesso numero 21 di Fonseca sale nuovamente in cattedra disegnando un destro meraviglioso da fuori area, che va a togliere le ragnatele da sotto l’incrocio dei pali. Passano pochi minuti e la Roma ipoteca il match con il rigore realizzato da Mkhitaryan, penalty conquistato da uno scatenato Borja Mayoral.

Nella ripresa è quasi accademia per la formazione ospite, ma con orgoglio il Crotone accorcia al 72′ con il colpo di testa di Golemic, che stacca alla grande su un cross da calcio d’angolo. I rossoblù provano ancora disperatamente a riaprire la gara, ma il cuore non basta. 

Si rialzano Lazio e Sassuolo

La Lazio riparte e torna a vincere, a farne le spese è la Fiorentina che va ko per 1-2. Decidono le reti di Caicedo e Immobile, al quale era stato annullato un altro gol nel corso del primo tempo. Vlahovic invece non basta nel finale ai viola. La squadra di Inzaghi sale così a quota 25 punti in classifica, mentre la squadra di Prandelli fa un passo indietro rispetto alla sorprendente vittoria dello Stadium con la Juve.

Pronti via e i biancocelesti passano immediatamente in vantaggio con la zampata di Caicedo, che si avventa sulla sponda aerea di Lazzari firmando l’1-0 locale. I viola provano a reagire ma non riescono a far male a Strakosha, mentre al 25′ viene annullato un gol per fuorigioco ad Immobile, punito dal Var. La gara resta così in equilibrio e la squadra di Prandelli le prova tutte per rimettersi in corsa, pero’ in area biancoceleste manca incisività al reparto offensivo ospite.

Nella ripresa, è a un quarto d’ora dalla fine che con Immobile la squadra di casa mette al sicuro il risultato, realizzando il 2-0 su una situazione di calcio d’angolo, con un destro dell’attaccante all’altezza del secondo palo che risulta imprendibile per Dragowski. Nel finale il rigore di Vlahovic serve a poco per la Fiorentina, nonostante i disperati tentativi di acciuffare il pareggio.

Dopo il brutto ko con l’Atalanta, il Sassuolo riparte subito vincendo in casa con il Genoa per 2-1. Decide il gol di Raspadori dopo il botta e risposta tra Boga e Shomurodov. I neroverdi salgono a quota 29 punti, momentaneamente al quarto posto della classifica, mentre i rossoblù restano fermi in penultima posizione.

L’inizio di gara è favorevole ai padroni di casa, che dopo una manciata di minuti sfiorano il vantaggio con Caputo, impreciso pero’ da due passi con un colpo di testa terminato alto. Al 17′ l’occasionissima capita agli ospiti con Scamacca, che dopo un rimpallo in area colpisce sfortunatamente un palo. L’equilibrio si rompe soltanto ad inizio ripresa grazie al sigillo di Boga, che riceve e scappando sulla sinistra incrocia battendo Perin per l’1-0 neroverde.

Il Genoa non ci sta e al 64′ pareggia con Shomurodov, bravissimo a staccare di testa su un cross proveniente da destra, senza lasciare scampo a Consigli. Nel finale è il Sassuolo a cercare con più insistenza il gol del nuovo vantaggio, e dopo aver colpito un palo con Defrel trova il 2-1 grazie al colpo di testa del neo entrato Raspadori, che regala 3 punti pesantissimi ai suoi per continuare a volare in questa grandissima prima parte di stagione.

Due pareggi molto diversi

Finisce 1-1 la sfida tra Torino e Verona nel match valevole per la sedicesima giornata di Serie A. A segno due difensori: Di Marco per gli scaligeri e il brasiliano Bremer per i granata. Un pareggio che mantiene la squadra veneta al nono posto in classifica con 24 punti in piena lotta per l’Europa League.

Il Torino, che rimanda ancora una volta l’appuntamento con il primo successo tra le mura amiche, sale a 12 punti appena uno sopra la quota salvezza. La formazione di Giampaolo continua pero’ la serie positiva iniziata con i pareggi con Bologna e Napoli e proseguita con la vittoria esterna a Parma.

Quella dello Stadio Olimpico è stata una gara equilibrata ma anche noiosa. Pochissime le nitide occasioni da rete e un gioco a lungo spezzettato dai tanti falli a centrocampo e da un lento sviluppo delle trame offensive. I principali bomber delle due compagini, Belotti e Kalinic, sono stati serviti poco e male e non sono mai riusciti a sfuggire alle grinfie dei difensori avversari.

La svolta è arrivata a metà del secondo tempo con il gol capolavoro di Di Marco: il terzino, ben servito da Zaccagni, ha colpito la palla al volo trovando una traiettoria imprendibile e candidandosi a gol della settimana. L’illusione della vittoria pero’ si spegne al minuto 84: in mischia, conseguente a un calcio di punizione, Bremer ristabilisce la parità. Un risultato giusto che divide la posta in palio tra due squadre che hanno pensato più a difendersi che a conquistare la vittoria

Il Bologna per due volte si illude ma alla fine l’Udinese rimonta e strappa un pareggio nei minuti di recupero. Il 2-2 allo stadio Dall’Ara è un fiume di emozioni tra due squadre che si sono affrontate a viso aperto. I felsinei sono andati in vantaggio, su calcio da fermo, con il gol del giapponese Tomiyasu al 19′ del primo tempo. La risposta friulana arriva al 34′ con un colpo di testa ravvicinato dell’argentino Pereyra.

Sei minuti dopo però l’equilibrio si rompe ancora grazie al centrocampista svedese Svanberg, poi espulso per doppia ammonizione pochi minuti dopo l’avvio della seconda frazione. Pareggio finale del centrocampista tedesco Arslan, al 92′, con un tiro da fuori area deviato, in maniera decisiva e spiazzante, dallo scozzese Hickey.

Per il Bologna di Sinisa Mihajlovic arriva così il quinto pareggio consecutivo in campionato che vale il dodicesimo posto in classifica con 17 punti. Uno in più dell’Udinese di Gotti che, con il pareggio odierno, interrompe la serie di due sconfitte consecutive rimediate con Benevento e Juventus.

Benevento espugna Cagliari

Colpo esterno da incorniciare per il Benevento, che passa in casa del Cagliari in rimonta per 2-1. Decisive le reti di Sau e Tuia dopo il vantaggio iniziale di Joao Pedro. Sale a 21 punti in classifica la squadra di Pippo Inzaghi, mettendo in bilico il destino di Di Francesco sulla panchina sarda: i rossoblu sono al nono turno di fila senza vittorie e la situazione in graduatoria ora inizia a farsi davvero preoccupante.

La cronaca della gara. Primi venti minuti ricchi di episodi quelli che vanno in scena alla Sardegna Arena: dopo tre giri di lancette Pavoletti segna di testa ma lo fa anticipando fallosamente Montipo’ in uscita; al 14′ viene prima fischiato un rigore ai campani per fallo di Cragno su Lapadula, poi tolto dall’arbitro con l’aiuto del Var; proprio allo scoccare del 20′ invece Sau fallisce il più classico dei gol dell’ex solo davanti al portiere.

La gara si accende e dall’altra parte il Cagliari la sblocca: Pavoletti stacca da corner e regala di fatto un assist a Joao Pedro, che allunga il piede e fa 1-0. I rossoblu sembrano in controllo, ma nel finale di primo tempo il Benevento trova prima il pari con l’ex Sau che riscatta l’errore precedente, poi anche il vantaggio con il colpo di testa di Tuia che ribalta incredibilmente la situazione.

Costretta alla rimonta, la squadra di Di Francesco prova ad aumentare i giri del motore nella ripresa, ma di grandi occasioni non sembrano arrivarne. Il tecnico sardo così, oltre a Sottil, tenta di gettare nella mischia anche Simeone, senza pero’ sortire gli effetti desiderati. In un finale di gara nervoso i padroni di casa sono costretti pure all’inferiorità numerica per il rosso rimediato da Nandez, che dopo un diverbio con Caprari si lascia sfuggire un applauso e qualche parola di troppo nei confronti dell’arbitro, inducendolo ad estrarre il rosso. Per il resto succede poco altro, il Benevento difende il vantaggio e si porta a casa 3 punti preziosissimi. 

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Fonte: sport agi


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