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L’inaugurazione dell’anno accademico del Conservatorio “V. Bellini” di Catania

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Comunicato stampa

Sul palcoscenico l’Orchestra Sinfonica diretta da Epifanio Comis

L’inaugurazione dell’anno accademico è sempre un momento molto atteso per una comunità didattica: così per il Conservatorio “V. Bellini” di Catania, pronto per un nuovo momento di sintesi, di bilancio, di riflessione dell’attività svolta come del cammino da seguire. Domenica 16 febbraio, alle ore 11, sul palcoscenico del Teatro Massimo Bellini troverà posto il fiore all’occhiello dell’istituzione di alta formazione musicale etnea: l’Orchestra Sinfonica del Conservatorio, guidata dal Direttore Epifanio Comis.

Nuove sfide si prospettano infatti per il Conservatorio catanese, che ha appena concluso un anno suggellato da grandi successi: sul fronte dell’internazionalizzazione, con lo straordinario successo delle tournées realizzate a Lubiana, Tallinn, Bucarest, importante occasione di crescita per la coesione della compagine orchestrale; come sul fronte dell’organizzazione, con l’acquisizione di nuovi spazi disponibili nelle sedi dell’Istituto “Ardizzone Gioeni”, in via Etnea, e dell’ex discoteca “Empire”, bene espropriato alla mafia e destinato a diventare la nuova “Casa della musica” della città. Ancora, nell’ambito della ricerca, giova ricordare l’intenso impegno scientifico con i simposi internazionali dedicati a Ferruccio Busoni, alle nuove prospettive dell’ear training, come alla didattica musicale, con particolare riferimento alle metodologie legate all’improvvisazione. Nella città di Catania, inoltre, il Conservatorio si pone quale interlocutore privilegiato delle istituzioni che agiscono sul territorio, grazie alle sinergie instaurate con enti di formazione superiore (tra cui l’Ateneo e l’Accademia di Belle Arti), storici sodalizi musicali (l’Associazione Musicale Etnea), il più importante evento cittadino, la festa di Sant’Agata, per la quale assicura il tradizionale concerto della sira ‘o tri.

Ma l’inaugurazione dell’anno accademico si annuncia anche come un momento di festa: l’Orchestra Sinfonica del Conservatorio, guidata dalla travolgente bacchetta di Epifanio Comis, eseguirà infatti una pagina monumentale: la Sinfonia n. 2 in mi minore, op. 27, di Sergej Rachmaninov, un’opera-mondo, in cui il musicista russo racchiude il suo pensiero sul sinfonismo di fine Ottocento. L’opera vede la luce a partire dall’autunno del 1906 in Germania, a Dresda, dove il compositore si ritira con la famiglia, per dedicarsi alla composizione, alla quale non può attendere durante il frenetico periodo in cui dirige al Teatro Bol’šoj di Mosca. Tenuta a battesimo al Teatro Mariinskij di San Pietroburgo il 26 gennaio del 1908 – sul podio l’autore stesso – e dedicata a Sergej Taneev, maestro del compositore, la Seconda Sinfonia avrebbe vinto l’anno successivo i 1000 rubli del Premio Glinka. Il componimento, che si inscrive nel solco del sinfonismo tardo-romantico di Čajkovskij, «cattura l’ascoltatore con la sua infinita ricchezza di contrasti – scrive un critico dell’epoca. Nel suo sviluppo tematico cambia i suoi colori come un camaleonte, e tuttavia rimane trasparente e coerente.» Articolata in quattro movimenti, è segnata da una struttura ciclica, che prende le mosse da un ‘motto’, una melodia di sette note – forse tratta da un canto liturgico ortodosso – che risuona sin dal Largo del primo movimento. Un’opera imponente, visionaria, tra le più alte del catalogo di Rachmaninov.