Talal Khrais – E’ il paese d’origine di San Charbel le cui strade sono sempre profumate dall’aroma della valle sacra di Qanoubine, dove risuonano cantici e preghiere. È un paese esemplare, che fra l’altro è stato benedetto da Sua Santità, proprio per San Charbel Makhlouf e i suoi innumerevoli miracoli e guarigioni inspiegabili.
A Bekaa Krafra non si vive fra gli assordanti rumori dei grandi centri urbani, l’aria sa di fresco, puro, una vera e propria oasi di pace, tranquillità e intima sicurezza. Visitare il luogo è una opportunità per ammirare lo chef-d’oeuvre del Creatore, il magico paesaggio incontaminato, come se questo villaggio, arroccato tra cielo e terra, portasse le impronte di Dio…
Una vita semplice
Gli abitanti di Bekaa Kafra vivono la loro vita cristiana al massimo, e sono noti per generosità, gentilezza, spontaneità e ospitalità, ma anche per coraggio e vigore, radicati nella terra e nella storia, come la profonda fede e la semplicità della vita.
Le case a Bekaa Kafra conservano ancora la loro autenticità grazie all’architettura antica e modesta, e ancora vive sono le usanze e le tradizioni dell’antico folklore, soprattutto durante le ricorrenze. Nella settimana dei festeggiamenti per l’anniversario di San Charbel, lungo la strada che conduce alla casa del Santo, si svolge una mostra di prodotti fatti in casa preparati dalla gente del posto, e si celebra anche un matrimonio tradizionale secondo l’uso secolare.
Bekaa Kafra si trova a circa 1.800 metri di altitudine, nella zona di Becharreh, è abitato da paesani che si considerano i parenti del Santo conosciuto ai quattro angoli della terra. La storia di Bekaa Kafra risale al X secolo, secondo lo storico Fouad Boustany Ephram, e a oltre duemila anni secondo un altro studio. Vicino ai “Cedri di Dio”, è citato più volte nella Bibbia, affacciato sulla valle sacra di Qannoubine, che dal 1440 al 1823 ha ospitato 24 patriarchi maroniti oltre che eremiti, monaci e santi. Quanto all’etimologia di Bekaa Kafra, è di origine siriaca, composta da Bekaa come terra e “Kafra” come ricco (terreno ricco). Molte strade portano a Bekaakafra, da Shekka, Amioune, Hadath el Jebbeh, o Tripoli, e poi da Koura, Hadath el Jebbeh; Ehden, Bcharre, Deir el Ahmar o Aynata.
Turismo religioso e conservazione
Il turismo è prevalentemente di tipo religioso, e i luoghi da visitare sono la Chiesa dove fu battezzato San Charbel (costruita tra il VII e il XIII secolo), Notre-Dame costruita nel 1925, il convento di Sant’Eusebio, la casa di San Charbel e la grotta dove il santo era solito pregare. Oggi questi importanti siti hanno bisogno di opere di restauro, in quanto bene comune e universale.
Alla parrocchia di Bekaa Kafra è stata tenuta una conferenza stampa del Catholic Information Center, per annunciare il completamento di studi dettagliati per la Chiesa di Notre Dame, della Parrocchia e l’avvio della campagna di donazioni per il restauro. All’incontro hanno partecipato il direttore del Centro cattolico per i media, padre Abdo Bou Kasem; il parroco di Bekaa Kafra, padre Milad Makhlouf; il presidente dell’Unione dei comuni del distretto di Bsharri; il sindaco del comune di Bekaa Kafra, Elie Makhlouf, oltre all’ingegnere, professor Antoine Fashfash, responsabile del restauro attraverso studi e mappe che ha preparato appositamente per questo progetto.
Hanno partecipato anche una delegazione della parrocchia di Bekaa Kafra e un gruppo di media che si sono presi la responsabilità di dare seguito a questo messaggio umano basato sulla fede e di far luce sulla necessità di restaurare questa chiesa come è la casa di Dio, e spingendo a portare aiuti e sovvenzioni per la restaurazione.
All’inizio, padre Bou Kasem ha dato il benvenuto agli ospiti e ai media, sottolineando: “La città di Saint Charbel deve rimanere un modello, ed è meta di pellegrini e fedeli provenienti da ogni parte della terra, speriamo che “questo grido sia il grido di ogni credente che ama e custodisce la sua Chiesa”. Ha poi proseguito la parola il sacerdote della parrocchia di Bekaa Kafra, padre Milad Makhlouf, che ha richiamato l’attenzione sui danni subiti dalla chiesa con il passare dei cento anni dalla sua costruzione, e ha un disperato bisogno di restauro. Ha aggiunto: “Questa chiesa costituisce un’eredità religiosa e spirituale lasciataci dai nostri antenati, che hanno sostenuto fatiche, sforzi e spese per costruirci una chiesa che non ha eguali in relazione alle tecniche che sono state utilizzate nella sua costruzione e i disegni e le decorazioni che li contraddistinguono. Pertanto, dobbiamo preservare l’eredità degli antenati per restaurarla di nuovo”.
Il sindaco, il signor Elie Makhlouf, ha parlato e considerato: “La chiesa è la nostra sicurezza e colui che è responsabile del suo progresso, specialmente in questo brutto momento in cui molti parassiti si diffondono nella nostra società…Il ruolo della chiesa rimane importante tornare alle radici della nostra fede, e il ritorno delle giovani generazioni alla loro originalità e alla pratica della loro fede.” nella Chiesa di Dio”. Ha aggiunto: “Da qui sottolineo che noi, come comune, mettiamo tutti i nostri sforzi e le nostre capacità a disposizione di questo progetto, e che non abbiamo mai mancato di fornire tutto ciò che è buono per Bekaa Kafra, chiedendo” la scusa e Saint Charbel di essere al nostro fianco e con la loro intercessione raggiungeremo quanto prima il completamento del progetto.
In conclusione, il professor Antoine Fashfesh ha parlato, mostrando attraverso uno schermo gigante immagini del danno alla chiesa e dei modi per curarlo, osservando: “La chiesa di Bekaa Kafra è molto bella, e ci sono tecniche speciali con cui la chiesa è impegnata, che gli conferisce una caratteristica speciale e unica”.