Milano, 19 feb.
Il progetto vede Leonardo in prima fila con la partecipazione delle joint venture Telespazio e Thales Alenia Space. Con una durata di 24 mesi, lo studio include una prima fase per la definizione dell’architettura del sistema e una seconda fase che terminerà con lo sviluppo di un digital twin del satellite con l’HPC insieme al dimostratore del terminale satellitare multi-costellazione per simulare, in un ambiente digitale, i diversi scenari di applicazione. Questi test saranno effettuati grazie al supercomputer di Leonardo, il davinci-1, tra i primi HPC al mondo dell’aerospazio e difesa per potenza di calcolo e prestazioni. Lo studio sarà precursore di un’ulteriore fase sperimentale che, se confermata, prevederà il dispiegamento di una costellazione di satelliti dimostrativi in orbita.
Space Cloud è un progetto hi-tech e multidominio, che sfrutta le capacità combinate di Leonardo nell’acquisizione, gestione e cyber protezione dei dati, nell’Intelligenza Artificiale e nel supercomputing con l’HPC davinci-1; lo sviluppo di Milsca è la prima progettualità nel dominio Spazio che si inserisce all’interno delle direttrici di crescita del nuovo Piano Industriale di Leonardo.
Simone Ungaro, Chief Innovation Officer di Leonardo, ha commentato: “in uno scenario multidominio, gestione, sicurezza e scambio rapido di una sempre maggiore quantità di dati, molti dei quali tattici, diventano elementi strategici per la difesa del Paese. Saremo i primi in Europa, a sviluppare un progetto di Space Cloud, dimostrando fattibilità e benefici derivanti dall’utilizzo di una architettura di questo tipo e abilitando un nuovo paradigma di cloud & edge computing. Il know how di Leonardo permetterà lo sviluppo di una rete di Space Cloud per contribuire ai processi di digitalizzazione e innovazione tecnologica, rispondendo alle sfide del futuro a garanzia delle esigenze degli enti governativi e delle Forze Armate nazionali”.
Il progetto di Space Cloud per la Difesa pone inoltre le basi per utilizzi futuri a supporto dei programmi civili di osservazione della Terra e delle missioni di esplorazione spaziale verso la Luna e Marte che potrebbero a loro volta trarre beneficio da una architettura di cloud computing in orbita per scaricare ed elaborare più rapidamente i dati.