Le modifiche alla legge di bilancio hanno fatto salire le spese previste dai circa 23 miliardi di euro previsti nella bozza approvata a fine ottobre dal governo a 32 miliardi di euro. Ma si è ripetuto il vecchio sistema dove i partiti di maggioranza si azzuffano per la divisione delle varie fette delle risorse messe in campo dal Governo
di Antonino Gulisano
Nella notte dell’antivigilia di Natale, l’aula del Senato ha approvato la fiducia al Governo, con 215 voti a favore, 16 contrari e nessun astenuto, sul maxi-emendamento presentato dallo stesso esecutivo, che ha sostituito interamente gli articoli della prima sezione del disegno di legge di bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2022 e bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024. Quindi l’Asemblea di Palazzo Madama ha dato il via libera alla Nota di variazioni e al ddl di bilancio nel suo complesso, che passa ora all’esame della Camera, dove l’approvazione definitiva dovrà arrivare entro il 31 dicembre, per non rischiare di dover fare ricorso all’esercizio provvisorio.
La Conferenza dei capigruppo di Montecitorio ha stabilito che l’esame in commissione Bilancio a Montecitorio si svolgerà tra il 27 e il 28 dicembre. Nel primo pomeriggio del 28 dicembre inizierà la discussione generale in Aula alla Camera. Le votazioni non avranno inizio prima delle 18. Quindi i lavori proseguiranno nelle giornate del 29 e 30 e c’è anche l’ipotesi si prolunghino fino al 31 dicembre.
Anche a Montecitorio viene data per scontata l’apposizione della questione di fiducia per l’approvazione definitiva del bilancio. Il tempo a disposizione dell’Aula nelle due camere viene così ridotto, in pratica a due soli giorni, al massimo due giorni e due notti. Un metodo che fa a pugni con la visione costituzionale della centralità del Parlamento.
Il disegno di legge di bilancio è la misura economica più importante dell’anno, essa stabilisce come lo Stato modificherà la spesa pubblica nei prossimi 12 mesi. Dopo molte settimane di discussioni tra i partiti della maggioranza sono state approvate diverse modifiche al testo originario, tra queste il taglio dell’IRPEF, la possibilità di pagare le bollette a rate, una modifica del Superbonus edilizio e diversi altri incentivi.
Le modifiche alla legge di bilancio hanno fatto salire le spese previste dai circa 23 miliardi di euro previsti nella bozza approvata a fine ottobre dal governo a 32 miliardi di euro.
– Una delle modifiche inserite più di recente riguarda il contrasto al rincaro dei prezzi dell’energia. Sarà consentito alle famiglie di pagare in dieci rate e senza interessi le bollette di luce e gas dei prossimi quattro mesi, da gennaio ad aprile 2022.
– Un’altra misura su cui aveva discusso la maggioranza nelle settimane passate è la modifica del Superbonus edilizio, un’agevolazione fiscale per gli interventi di ristrutturazione che migliorano l’efficienza energetica degli immobili introdotta nel 2020. Per questi motivi il governo aveva inizialmente fissato un tetto di reddito ISEE a 25mila euro per i lavori di ristrutturazione degli edifici monofamiliari. Nella versione della legge approvata dal Senato questo limite è stato eliminato, ed è stato inserito un solo vincolo per accedere all’agevolazione: che il 30 per cento dei lavori debbano essere effettuati entro il 30 giugno 2022.
– Sempre per quanto riguarda gli incentivi introdotti dalla manovra, è stato aumentato dai 5 inizialmente previsti a 10mila euro il limite di spesa per il cosiddetto “bonus mobili”, l’agevolazione per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici di classe energetica non inferiore alla A+ per le case in ristrutturazione.
– Ma la misura principale aggiunta tra gli emendamenti, su cui il governo aveva trovato un accordo già a fine novembre, è il taglio delle tasse sul reddito: la riforma prevede la riduzione da 5 a 4 delle aliquote IRPEF e una rimodulazione delle fasce di reddito che comprendono. Oltre a questa misura, a cui sono stati destinati in tutto 7 miliardi, ci sarà anche 1 miliardo per l’eliminazione dell’IRAP, l’Imposta Regionale sulle Attività Produttive, per circa 1 milione di lavoratori a partita IVA: nel 2022 verrà abolita per autonomi, imprese individuali e start up. Le due misure principali della legge, che sono rimaste sostanzialmente intatte rispetto alla bozza iniziale presentata dal governo, sono il rifinanziamento del reddito di cittadinanza e la riforma delle pensioni.
– È stato inoltre prorogato fino al 2023 il cosiddetto “bonus idrico”, un’agevolazione sotto forma di detrazione fiscale per l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio dell’acqua, che avrà un massimo di 1.000 euro a persona.
– Ci sarà inoltre un bonus per abbattere le barriere architettoniche all’interno delle abitazioni, con una detrazione fiscale del 75 per cento dei costi per l’installazione di ascensori o montacarichi.
– È stata infine anche approvata la proroga di sei mesi del tempo a disposizione per il pagamento delle cartelle esattoriali che saranno notificate nei primi tre mesi del nuovo anno.
In conclusione la legge di Bilancio di previsione del 2022 manca di lungo respiro strategico e programmatorio. Siamo al vecchio sistema del panettone natalizio, dove i partiti di maggioranza si azzuffano per la divisione delle varie fette delle risorse messe in campo dal Governo.