AGI – Lega all’attacco di Roberto Speranza per lo stop alla riapertura degli impianti sciistici. Su mandato del segretario leghista Matteo Salvini, il ministro del Turismo Massimo Garavaglia va in Lombardia a incontrare gli operatori del settore e apre il primo possibile ‘scontro’ interno al governo di Mario Draghi, criticando il collega di Leu, titolare della Salute.
“La stagione dello sci è finita”, decreta il leghista. “La normativa attuale prevede per assurdo che il ministro competente possa prendere le decisioni in autonomia”, lamenta Garavaglia. “Evidentemente c’è qualcosa da registrare, penso che sara’ oggetto di discussione”. “Qui c’è stato un danno che è stato arrecato per una una scelta del governo. E i danni vanno indennizzati”, sollecita.
La richiesta di indennizzi immediati è comunque condivisa anche da Pd e Italia viva. “Il danno per l’economia dello sci e della montagna è davvero immenso – afferma il segretario dem Nicola Zingaretti – Il governo subito si adoperi per indennizzi e ristori a chi è stato colpito. Questa è la priorità assoluta”.
“Mi auguro che non avvenga più ciò che purtroppo è avvenuto ieri per le piste da sci – chiede il capogruppo del Pd al Senato, Andrea Marcucci – Nessuno ovviamente discute l’emergenza sanitaria in atto, ma è impossibile chiudere i comprensori sciistici, poche ore prima della loro riapertura. Non si possono prendere in giro in questo modo intere comunità, migliaia di imprenditori e di lavoratori, che nei giorni scorsi avevano creato le condizioni di riaperture in sicurezza. Spero che la sobrietà richiesta dal nuovo presidente del Consiglio Mario Draghi imponga anche una diversa modalità di decisione e comunicazione per tutto il governo, ministro della salute compreso. Ora diamoci da fare per provvedere ristori adeguati e veloci”.
“La tempistica della chiusura degli impianti sciistici è stata inappropriata – commenta la senatrice Laura Garavini, vice capogruppo vicaria di Italia viva-Psi – Adesso servono ristori celeri e adeguati. Ed il piano vaccinazioni resta la prima cosa da fare per tornare alla normalità”.
Molto critica, sempre nell’alveo dei partiti che hanno annunciato il sostegno a Draghi, è Forza Italia. “Il dietrofront sulla riapertura degli impianti sciistici, a meno di 12 ore dal tanto atteso riavvio, lascia davvero attoniti e getta ancor più nello sconforto i tanti operatori dell’Appennino emiliano romagnolo e di tutta Italia: certamente è l’esempio di ciò che non dovrebbe mai avvenire, soprattutto quando si gestisce una pandemia da ormai oltre un anno”, lamenta la capogruppo al Senato, Anna Maria Bernini. “E’ evidente che queste modalità organizzative, cui purtroppo ci aveva abituato il governo precedente, vanno assolutamente riviste ed e’ indispensabile che la rotta venga definitivamente invertita e che i provvedimenti, seppur necessari, vengano varati con tempistiche certe e senza ripensamenti dell’ultimo minuto. La programmazione e la concertazione devono essere il primo biglietto da visita di questo nuovo esecutivo, questo va detto forte e chiaro”.
Più tranchant è la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, che starà all’opposizione del governo. “Chi sostiene che lo sci è un’attività sacrificabile ignora che il turismo invernale è un asset economico insostituibile e non si rende conto che per tanti territori è l’unica fonte di ricchezza e occupazione. Chi vive e lavora in montagna merita rispetto, va sostenuto nell’accesso ai servizi e chiede che lo Stato sia un alleato per favorire residenzialità, combattere lo spopolamento e rilanciare l’imprenditorialità”, scrive su Facebook Meloni, che domani incontrerà gli operatori del settore.
Vedi: Lega, offensiva per lo sci negato
Fonte: politica agi