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Le trattative sul Conte ter sono bloccate, e non solo sul programma

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“Perturbazioni in arrivo”, prevede un ‘big’ renziano. Nell’ultimo miglio della trattativa prima che l’esploratore Fico salga al Quirinale per riferire delle riunioni di questi giorni c’è aria di pessimismo nel fronte rosso-giallo. La partita sarebbe ancora bloccata.

Bloccata sia sul programma che sull’eventuale composizione del ‘Conte ter’. “Non stanno cedendo su nulla”, spiega una fonte di Iv. Non si sarebbe sciolto anche il nodo dei ministeri, fonti parlamentari riferiscono che al momento lo schema, rispetto al ‘Conte 2’, non sarebbe cambiato, se non per poche caselle.

Il presidente della Camera illustrerà la situazione al Capo dello Stato ma nella maggioranza non si esclude che possa esserci un secondo giro di consultazioni. “Non si trova l’accordo su nulla”, sospira una fonte parlamentare renziana. Divisioni sulla giustizia, con il Pd che da giorni ha preparato il ‘piano B’, ovvero mettere nero su bianco che se entro fine anno non parte la riforma del processo penale si metterà mano alla riforma della prescrizione: M5s apre al ‘lodo’, Iv chiude.

“Ci sembrava utile offrire un contributo per sbloccare questa situazione e abbiamo avanzato una proposta per mettere in discussione quello che finora è stato un tabù: la immodificabilità della norma Bonafede”, spiega all’AGI il vice segretario del Pd, Andrea Orlando.

E distanze si registrano anche sul tema dell’ambiente, sul tema dell’acqua pubblica, delle infrastrutture da potenziare contro il dissesto idrogeologico. “All’esito di questo lavoro ci sarà sicuramente un documento scritto perché vogliamo che il governo che nascerà e che farà ripartire l’Italia abbia un quadro chiaro delle cose da fare, in modo che non ci siano più scuse e non si finisca incartati”, dice il deputato di Iv Nobili.

Ma il via libera al Conte ter da parte di Renzi ancora non c’è. Il senatore di Rignano riunirà all’ora di pranzo i suoi. L’alternativa dell’ex premier è un governo istituzionale. “Un Governo Draghi? Draghi è persona assolutamente stimabile. Il problema è chi lo sostiene e per fare cosa. Se lo sostiene la sinistra per fare la patrimoniale e conti correnti? No, grazie”, afferma Salvini.

“Si parla del governo dei migliori, ma sarebbe sostenuto dal Parlamento dei peggiori. O trovano un accordo entro stasera o è meglio il voto”, rilancia il leader del partito di via Bellerio. “Nessuno del centrodestra appoggerà Conte”, taglia corto il governatore della Liguria, Toti.

“Costretti ad osservare l’oscena crisi politica italiana perdiamo di vista altre crisi, a partire da quella esistenziale che colpisce decine di migliaia di giovani, vittime sacrificali più che del virus, delle sue conseguenze”, osserva Di Battista in un post difende “tenacemente” il responsabile della scuola, Azzolina. La riunione sul programma si è aggiornata alle 14,30. Il tempo per trovare un’intesa stringe.

Fonte: politica agi


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