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Le prospettive del turismo italiano per il 2024 “sono molto positive”

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Lo afferma Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi e presidente di Sina Hotels. Nei primi mesi è boom di visitatori americani
AGI – Dopo un 2023 “molto positivo” per il turismo italiano, in particolare per le città d’arte, il 2024 “è in crescita” e le prospettive “sono molto positive”. Lo afferma Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi e presidente di Sina Hotels, durante l’evento Sina Hotel Express, organizzato per celebrare i 150 anni dello storico albergo Bernini Bristol di Roma e i 140 del Brufani di Perugia, con un viaggio sul treno storico Etr 252 Arlecchino, messo a disposizione dalla Fondazione Fs Italiane. Bocca saluta con soddisfazione il boom dei turisti americani, che spendono molto e privilegiano il lusso.
Se nel 2019 i viaggiatori provenienti dagli Stati Uniti hanno speso 5,5 miliardi di euro nel nostro Paese (dati Bankitalia) e nel 2022 si sono fermati a 4,7, nei primi nove mesi del 2023 la cifra è salita a 5,2 miliardi e quest’anno si stima che sarà decisamente superata. “Siamo grati e riconoscenti ai turisti americani che dopo il Covid hanno ricominciato a viaggiare e hanno scelto l’Italia come Paese principale dove trascorrere le vacanze”, spiega Bocca. “L’anno scorso eravamo preoccupati di quello che stava succedendo in Russia, perché sapevamo di perdere un turismo che amava l’Italia ed era alto spendente; pero’ abbiamo avuto la piacevole sorpresa di una crescita importantissima del turismo americano che ha più che compensato la perdita di quello russo. Rimane sempre l’incognita del turismo cinese: si dice da tanti anni ‘sarà l’anno dei cinesi’, con 300 milioni di ricchi cinesi in viaggio, ma purtroppo in Italia di questi cinesi di fascia alta ne stiamo vedendo ancora pochi”.
Gli arabi, d’altronde, rappresentano “un mercato piccolo, importante in termini di spesa, che viaggia solamente in estate, quando la temperatura in quei Paesi è insostenibile; ma è un turismo che ama lo shopping e il divertimento e quindi le città d’arte ne beneficiano un pochino meno. Piuttosto, prediligono località come la Sardegna e Forte dei Marmi”. Guardando quindi di preferenza Oltreoceano, l’obiettivo di Bocca, è far scoprire ai turisti americani “che l’Italia non è solo Roma, Venezia e Firenze: la penisola ha tanti bellissimi posti come ad esempio Perugia e l’Umbria. La sfida è portare questi turisti a scoprire il nostro Paese”, fatto di piccoli centri antichi e affascinanti.
Il turismo di montagna
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Tra week end e settimana bianca un giro d’affari di 6,1mld. La vacanza sugli sci soprattutto in Italia e in hotel.
Il turismo del lusso
Può raggiungere mete minori e arricchire il territorio: “L’Italia è un contenitore piccolo e fragile e il settore alto spendente può dare beneficio non solo alle strutture ricettive ma all’economia di tutto il Paese”. Il problema è pero’ l’eccessiva concentrazione di alberghi di lusso in 5-6 destinazioni e il livello dei servizi nel Paese: “Il turismo – fa notare il presidente di Federalberghi – è esperienza. Gli americani sono disposti a spendere ma vogliono servizi di alto livello, non solo nell’albergo, ma in aeroporto, nei taxi, nei ristoranti, nelle strade delle città. Se vogliamo diventare una destinazione turistica di alto livello abbiamo ancora da lavorare”.
La buona notizia è comunque che le prenotazioni fioccano, anche se non più con l’anticipo registrato l’anno scorso, quando per il timore di non trovare posto le persone prenotavano 4-5 mesi prima. “Oggi siamo ritornati a quello che succedeva prima del Covid. Sulla carta siamo indietro rispetto al 2023 ma abbiamo visto a gennaio, febbraio, marzo che durante i mesi vi è stata una crescita e abbiamo raggiunto il livello del 2023”.

Di Silvia Inghirami – fonte: AGI