Conferenza stampa di fine anno della presidente del Consiglio: “Farò la mia parte, mi aspetto rispetto ma non sconti”. Chiesti il deferimento e la sospensione di Pozzolo per lo sparo di Capodanno Le reazioni della politica Verso il faccia a faccia Schlein-Meloni
AGI – “Innanzitutto voglio fare a tutti gli auguri di buon anno, anno che sarà molto complesso per tutti, tra varie scadenze” tra cui “le elezioni europee e la presidenza del G7”. Questo l’esordio della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nella introduzione della conferenza stampa di fine anno, posticipata al 4 gennaio a causa di un’indisposizione. “Farò la mia parte, mi aspetto rispetto ma certo non sconti”, ha promesso la premier.
Le risposte ai giornalisti, punto per punto
Elezioni europee
Una candidatura alle europee “non sarebbe una presa in giro dei cittadini, come dice qualcuno, i cittadini lo sanno che non andrai in Europa, ma è un modo per dare un giudizio”, ha spiegato.
La mia candidatura potrebbe portare altri leader a fare la mia scelta, nell’opposizione, e anche questo sarebbe interessante. Ma devo capire se una mia candidatura personale toglierebbe tempo al mio lavoro di presidente del consiglio e penso che sia una decisione da prendere con gli altri leader della maggioranza”
“Non mi occupo delle candidature per le elezioni europee. Non voglio, non auspico e non lavoro a un rimpasto”, ha poi specificato. “Quello che faranno i vari partiti nelle candidature lo valuteremo. Abbiamo valutato le ipotesi di candidare i tre leader della maggioranza, ma non ne abbiamo parlato né ci siamo posti il problema. Ma io non lavoro per ottenere un rimpasto” di governo.
“Io non sono una persona che ama dare patenti anche per ragioni di storia. Con Afd ritengo ci siano delle distanze insormontabili, a partire dal tema del rapporto con la Russia su cui, invece, Marine Le Pen sta facendo un ragionamento interessante. Ma ritengo di non dover distribuire patenti. Quando ci sono partiti che prendono il 25 per cento dei consensi, bisogna porsi il tema di come rispondere a quei cittadini. Per ora lavoro soprattutto al partito dei conservatori europei”.
Mes e diritti
“L’Italia ha gli stessi diritti degli altri Paesi”, nessuno “ce la farà pagare e francamente nessuno in Europa lo dice”, è la risposta di Meloni a una domanda sul no dell’Italia alla riforma del Meccanismo Europeo di Stabilità. “Il Mes è strumento che esiste da tempo e che è obsoleto, nella reazione dei mercati dopo la mancata ratifica” da parte del Parlamento “si legge un consapevolezza di questo. Quindi se vogliamo guardare al bicchiere mezzo pieno forse” la mancata ratifica “può diventare un’occasione per trasformarlo in qualcosa di più efficace e secondo me questa è la strada su cui lavorare perché il Mes ha delle problematicità”.
“Sarebbe stato molto difficile per me impormi sul Parlamento in nome di un superiore interesse, quello che ho fatto è stato rimettermi all’Aula, il governo si è rimesso all’Aula ed e stato bocciato” il Mes “perché non c’è mai stata una maggioranza in Parlamento per ratificare un trattato che è stato ratificato da governo Conte, perché se sapeva che non c’era una maggioranza per il via libera?”
“Il Movimento 5 stelle ha sempre dichiarato di essere stato contrario infatti ha votato contro. Io penso sia stato un errore dire sì” al Mes in Europa “sapendo che non c’era una maggioranza in Parlamento”, ha proseguito.
Emendamento Costa
“L’emendamento Costa si aggancia a una normativa europea, riporta in buona sostanza l’articolo 114 del Codice di procedura penale al suo perimetro originale. Voi sapete che dalla riforma Orlando venne fatta un’eccezione consentendo la pubblicazione in toto o in parte di questo atto relativo alla carcerazione”.
L’emendamento non toglie il diritto del giornalista a informare, il giornalista può conoscere gli atti e riportarli ai cittadini”
E ancora: Si può infatti riferire chi è l’arrestato. Non vedo bavagli a meno che non si dica che c’è stato il bavaglio fino al 2017. A me pare una inziativa di equilibrio tra il diritto di informare e il diritto del cittadino, prima della condanna, a non ritrovare sui giornali particolari infamanti”.
Extraprofitti e banche
“Sul tema della tassa sugli exraprofitti delle banche, vorrei fare chiarezza: mi fa sorridere che i primi a criticare il primo governo che ha avuto il coraggio di fare questa tassazione, siano quelli che alle banche hanno fatto regali miliardari: il Pd, il M5s che è stato cintura nera degli aiuti alle banche, con 5 miliardi per trasformare i prestiti delle banche in prestiti allo stato italiano, l’obbligo dei pos con le commissioni scaricate sulle imprese, il superbonus e i crediti acquistati dalle banche con gli socnti. Poi ci criticano perché abbiamo avuto il coraggio di mettere la tassazione”, ha affermato Meloni.
“C’è stata una differenza tra i tassi di interesse per i mutui e quelli dei depositi e dei conti correnti. La differenza è stata oggetto della tassazione per il 40 per cento. La tassa c’è, quello che è cambiato è stata l’aggiunta della possibilità di accantonare un importo par a due volte e mezzo l’ammontare della tassazione in una riserva non distribuibile”, spiega ancora la premier.
“Questo comporta che aumentando le riserve aumenterà anche il credito erogato ai cittadini. Nel caso in cui si optasse per il non versamento immediato della tassazione, questo comporterebbe un aumento del credito erogato e questo comporta nel medio periodo che molte banche pagheranno più tasse di quelle previste dalla tassa sugli extraprofitti”.
È una operazione win win, da una parte c’è l’ipotesi di pagare subito la tassa l’altra ipotesi è il rafforzamento del capitale. Dobbiamo riconoscere il coraggio e finora i cittadini italiani hanno mostrato di capire”
Tasse e tagli
Capitolo fisco. “Il mio obiettivo è confermare le misure” contenute nella manovra di quest’anno, ha detto, “e se riesco addirittura migliorarle ma lo valuteremo in corso d’anno. Io preferisco tagliare la spesa pubblica che aumentare le tasse, non le ho aumentate e non lo farò, e penso si possa fare un lavoro anche più preciso il prossimo anno”.
“La crescita italiana è stimata, ed è un dato buono, superiore alla media europea. Io non sono per aumentare le tasse quindi se devo lavorare lavoro prevalentemente sul taglio della spesa, come fatto quest’anno, con tagli lineari alla spesa pubblica che ci hanno consentito il rinnovo del taglio del cuneo contributivo. Poi vediamo quale sarà l’andamento dell’anno” prossimo per la manovra del 2025.
Bisogna sapere quali sono le risorse che si hanno, io confido che quest’anno si possa essere ragionevoli e immaginare un taglio degli interessi”
Una manovra correttiva? “Tutti i paesi europei hanno aggiornato in corsa le previsioni fatte, ma sono contenta che per l’Italia la crescita stimata è superiore alla media europea” e si deve tener conto che “il nuovo patto di stabilità parte dal 2025, quindi mi pare molto presto per parlarne” di una eventualità di correzione dei conti pubblici, “ovviamente l’osservatorio e’ sempre aperto e si valutera’ in corso sulla base di ciò che accadrà”.
“Ma penso che dobbiamo cercare di guardare un po’ più le luci che le ombre e nella nostra economia vediamo dei segnali incoraggianti. La Borsa miglior performance, siamo i primi nel mondo, lo spread, i dati sull’occupazione, record del numero di occupati, record di contratti stabili, ci sono segnali incoraggianti. Questo non vuol dire che sono soddisfatta, contenta, ma che ci incorraggiano a fare meglio, ma cerchiamo anche di gioire delle cose che vanno”.