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Le PMI pesano per il 70% sull'inquinamento industriale

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AGI – Le Piccole e Medie Imprese (il 99,7% delle aziende dell’UE), creano il 66% dell’occupazione totale ma hanno un’impronta ecologica pari al 70% dell’inquinamento industriale. In Italia in particolare ci sono 8.536 realtà che si descrivono nella loro biografia Instagram come imprese sostenibili mentre su Facebook sono circa 1.460.

Sono alcuni dei dati resi noti da Meta in occasione del lancio (a ridosso della Giornata Internazionale della Terra) di Meta Boost: Guide to Green, programma per aiutare le PMI a intraprendere azioni per contrastare i cambiamenti climatici, ridurre le emissioni di carbonio e favorire una crescita sostenibile. Dai dati forniti dall’azienda di Menlo Park emerge anche che il 77% delle persone nell’area EMEA valuta la sostenibilità di un società prima di provarlo e il 50% si dichiara disposto a pagare di più per un prodotto destinato a essere riutilizzato o riciclato. 

Secondo i dati di Meta, poi, gli italiani in particolare sono molto attenti al tema della sostenibilità: 9 persone su 10 sono consapevoli della gravità della situazione ambientale e il 32% delle famiglie negli acquisti alimentari considera la sostenibilità dei prodotti come principale driver di scelta. Inoltre, nel nostro Paese risulta che più di 900.582 persone fanno parte di almeno uno degli 11.411 gruppi Facebook dedicati alla scoperta, alla protezione e alla valorizzazione dell’ambiente.

Il progetto Meta Boost: Guide to Green, realizzato in collaborazione con SME Climate Hub, Legambiente e Giovani Imprenditori Confcommercio, parte il 21 aprile e ha un focus dedicato ai settori dell’hospitality, dell’agroalimentare e della ristorazione, offre video training, risorse formative, una guida e un webinar gratuito con le pratiche per portare la sostenibilità al centro dell’attività delle aziende. L’obiettivo è sviluppare iniziative concrete per contribuire a dimezzare le emissioni di gas serra entro il 2030 e azzerare le emissioni nette entro il 2050, puntando a limitare l’aumento delle temperature a 1,5 gradi. 

Pensato per aiutare le imprese a muovere i primi passi nel processo di transizione green e, allo stesso tempo, interagire con i clienti utilizzando gli strumenti digitali, il programma parte da questa premessa: spesso le PMI sono a conoscenza delle loro emissioni dirette, ma non hanno consapevolezza di quelle legate alla catena di approvvigionamento, come l’anidride carbonica emessa nella produzione e nel trasporto della carne o delle verdure che acquistano, o quella che deriva dall’alimentazione e dalla macellazione di un capo di bestiame, prima di servire al cliente una bistecca. 

Tra le risorse messe a disposizione c’è anche le “Guide per creare un’azienda sostenibile” pensate per aiutare le PMI a scoprire come intraprendere azioni positive per affrontare i cambiamenti climatici, create ad hoc per i settori della ristorazione, dell’hospitality e per i produttori agroalimentari. 

“Sono numerose – ha dichiarato Luca Colombo, Country Director di Meta in Italia – le piccole e medie imprese che stanno lavorando, innovando e crescendo verso un futuro più sostenibile e possono diventare ispirazione per tutti. Noi crediamo, e abbiamo sempre creduto, che le PMI siano il cuore pulsante delle nostre economie, ma ora più che mai abbiamo bisogno che diventino anche il cuore pulsante di un futuro più sostenibile”.

Source: agi


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