Il sistema della divisione delle regioni in zone gialle, arancioni o rosse proseguirà, ma le soglie di rischio per entrare in una determinata fascia potrebbero essere riviste al ribasso: Rt 1 per le ‘arancioni’ e 1,25 per le ‘rosse’.
È una delle ipotesi illustrate dal governo durante il vertice con i rappresentanti delle Regioni e dei Comuni sul Dpcm con le nuove misure per fronteggiare l’emergenza sanitaria. Documento che Palazzo Chigi dovrebbe varare entro sabato 16 gennaio.
Tra le novità allo studio, anche il divieto alle vendite all’asporto delle bevande nei bar dalle 18 (una stretta sulla movida, per contrastare gli assembramenti davanti ai locali) e lo stop alla mobilità tra le regioni ‘gialle’.
Dovrebbe poi essere confermata la regola che consente di ospitare in casa non più di due persone. Nella bozza, viene riferito, non compare invece la dichiarazione di zona arancione per tutto il Paese durante i fine settimana, mentre non viene esclusa l’introduzione di una zona bianca per i territori con indici di contagio molto bassi.
Una misura, ha detto secondo quanto si apprende il ministro della Salute, Roberto Speranza, “per dare un segnale che il Paese sta facendo un lavoro che gli consentirà di entrare in una fase diversa in un tempo medio“. Il ministro ha ricordato che la situazione dei contagi in Europa è “complessa” e che “senza le misure natalizie avremmo avuto altri numeri”.
Sulla stessa linea è il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia: “Il sistema a fasce ci ha salvato due volte da un nuovo lockdown, quello che sta succedendo in Europa è sotto gli occhi di tutti”, ha affermato ribadendo che le attività che rimarranno chiuse saranno ristorate, così come chiesto dalle Regioni.
Sul tema dei vaccini Boccia ha invitato tutti a evitare le polemiche. “L’Italia è il primo Paese in Europa per la somministrazione. Un risultato impossibile senza il sacrificio e l’abnegazione delle donne e degli uomini del sistema sanitario nazionale, delle forze dell’ordine e delle forze armate”, ha aggiunto ringraziando “tutti i presidenti di Regione per il lavoro svolto e per quanto continueranno a fare per mettere in sicurezza il Paese. La campagna di vaccinazioni – ha sottolineato – non e’ una competizione a squadre ma una partita che l’Italia gioca insieme, con un unico spirito nazionale e di squadra”.
Boccia si è anche detto convinto “che nei prossimi giorni, con l’implementazione delle dosi in tutti i territori, potremo scrivere una pagina importante nella storia questa tragedia. Tutte le regioni stanno accelerando e il governo è pronto a sostenere ulteriori sforzi. Quindi nessuna pagella ma uno sforzo comune per il bene di tutti. Dal tunnel si esce tutti insieme”. Per la campagna vaccinale i Comuni, con il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, chiedono “una macchina organizzativa veloce ed efficiente. Se necessario – ha sostenuto il sindaco di Bari – intervenga l’Esercito” perché “su questa partita ci giochiamo il Paese. Quando le dosi da somministrare saranno di più, sarà indispensabile provvedere a una somministrazione tempestiva, prevedendo turni anche di notte, se serve” ha insistito.
L’Anci ha proposto anche ristori per le aziende che garantiscono i servizi aggiuntivi di trasporto urbano ed extraurbano per le scuole. Dai presidenti delle Regioni è arrivato un sostanziale via libera all’impianto illustrato e sulla necessità di mantenere il rigore anche nelle prossime settimane.
Alcuni di loro, come Vincenzo De Luca della Campania, hanno chiesto che tutto il Paese sia dichiarato zona ‘arancione’. Il presidente della Toscana, Eugenio Giani, ha riconosciuto che la stretta nei 14 giorni delle festività è stata efficace e ha auspicato un’accelerazione sui vaccini: “Abbiamo la possibilità di farne molti di più, sollecitiamo le aziende attraverso il commissario Domenico Arcuri”, ha affermato. Stefano Bonaccini, governatore dell’Emilia Romagna e presidente della Conferenza delle Regioni, si è detto d’accordo con Speranza per convocare medici di base nella campagna di vaccinazione per fare un accordo non solo territoriale ma a livello nazionale. Governo, Regioni e Comuni si incontreranno nuovamente giovedì mattina alle 10 per discutere degli ultimi dettagli del provvedimento.
Fonte: cronaca agi